CEI,  Discernimento,  Sinodalità,  Teologia del popolo

Battocchio-Tonello (curr.), Sinodalità

Se vuoi che un processo metta i piedi sulla strada e cammini, inizia a farlo circolare, sedimentare, ribaltare, decantare, ruminare, strapazzare per tempo dal popolo e con il popolo. Quello della sinodalità nella Chiesa in Italia (per rimanere nel terreno più vicino) è un processo ancora troppo inamidato, come tanti corredi liturgici nei cassetti delle sacrestie. Ma qualcosa si sta muovendo.
Il 30 gennaio 2021, all’interno di un incontro con l’ufficio catechistico della CEI, Bergoglio ha detto verbalmente che “la Chiesa Italiana deve tornare alla Chiesa di Firenze“. Il gesuita Bergoglio, come nella nota 351 di Amoris laetitia, così sceglie un incontro a lato come tanti in agenda per rilanciare terreni tutti ancora da arare e a lui molto importante.
Si, a lato. Perché la richiesta di papa Francesco alla CEI nel convegno di Firenze del 2015 – senza giri di parole – è rimasta a lato della riflessione pastorale nazionale e locale (tranne qualche isolato ma concreto esempio dal basso). Nelle settimane successive il Presidente della CEI Gualtiero Bassetti incontra il Papa, assieme alla Presidenza, e assicura di avviare, in Italia, un processo sinodale, totalmente diverso dai Convegni ecclesiali nazionali.
Dando due messaggi: il primo, allo stesso pontefice per dire che questa volta non si può (deve) rimanere ancora a lato come sinodalità; il secondo, all’intero episcopato, perché senza una sinodalità con il popolo e per il popolo, “che parte dal basso verso l’alto e dall’alto verso il basso” – come ha scritto Bassetti nel suo editoriale – si implode ancor di più nella clericalizzazione ed esplode il già ampio divario con il vissuto della gente.
Un lodevole tentativo per continuare il processo di aratura del terreno della sinodalità va riconosciuto al testo pubblicato da Messaggero Padova, curato da Battocchio e Tonello, che raccoglie sia gli atti del convegno tra interfacoltà tenutosi a Padova il 12 aprile 2019 e le riflessioni, gli approfondimenti maturati attorno al tema della sinodalità tra il 2015 e il 2017 tra professori di diverse facoltà teologiche italiane.
Sinodali non si nasce ma si diventa – scrivono i due curatori nel presentare il corposo testo – perché richiede (lo stile sinodale) la disponibilità a convertire atteggiamenti e comportamenti consolidati dall’abitudine e da un immaginario ecclesiale fissato su modelli che non corrispondono alle condizioni che la comunità ecclesiale ritiene oggi necessarie per compiere la sua missione“.
19 autori che apportano il loro contributo e che i curatori Battocchio e Tonello, cercano non tanto di accostare i singoli approfondimenti l’uno all’altro, ma di intrecciare l’uno dentro l’altro perché nel Dna della sinodalità c’è impresso la ricerca e la crescita del bene maggiore possibile qui e ora.
Suggerisco la declinazione di questo testo nelle singole realtà ecclesiali locali, partendo da un aspetto che maggiormente scuote il proprio territorio e su quello iniziare ad avvertire ciò che si muove interiormente come popolo di Dio.

Riccardo Battocchio-Livio Tonello (curr.)Sinodalità. Dimensione della Chiesa, pratiche nella Chiesa, Padova, Messaggero Padova, 2020, pp. 409, € 35,00.