Pezzoni, La città sradicata. L’idea di città attraverso lo sguardo e il segno dell’altro
Come disegna il migrante la città italiana nella quale vi arriva per la prima volta? È la domanda che soggiace al bel libro, edito in seconda edizione, scritto dall’architetto e urbanista della città di Milano Nausicaa Pezzoni, pubblicato con ObarraO edizioni.
Una delle tesi di fondo del libro è che ogni città, paese, borgo, frazione, contrada “è solcata in modo sempre più profondo dalle traiettorie di popolazioni erranti. Individui dalle molteplici provenienze – evidenzia Pezzoni – e dalle esistenze più diversificata si muovono all’interno e attraverso le città, abitando in modo discontinuo e imprevedibile i luoghi del proprio transitare“.
Il volume è strutturato in 7 capitoli:
1. La migrazione come condizione della contemporaneità
2. L’estraneità nella rappresentazione dello spazio urbano
3. Indagare lo sguardo degli altri: la costruzione di un metodo
4. I migranti mappano Milano
5. La città che emerge
6. Altre città d’approdo
7. La mappa mentale come dispositivo di conoscenza della città
“Dare in mano all’altro la matita per disegnare, chiedere un contributo rispetto a un’idea di città – sottolinea l’Autrice – significa fondamentalmente trattare la questione migratoria a partire dalla conoscenza dell’ideazione introdotta da un pensiero esterno al proprio sistema di conoscenze e di approcci progettuali“.
Molto interessanti sono le piantine urbanistiche di alcune città tratteggiate da diversi migranti, come Sambou (24 anni del Gambia) e Cheikh (27 anni del Senegal) che disegnano la città di Rovereto. Così altri migranti del Ghana, della Guinea Bissau che hanno disegnato con il loro sguardo la città trentina. Nel capitolo 6, inoltre, sono riportate le mappe disegnate dai migranti della città di Bologna.
“L’appartenenza a un nuovo territorio – scrive l’architetto Pezzoni – non può che fondarsi sul riconoscimento di una condizione sradicata, ovvero si costruisce nella consapevolezza di quello sradicamento che è la condizione di un’apertura necessaria affinché l’incontro con l’altro, la relazione con la nuova città, possa avere luogo“.
Questo libro, come minimo, deve stare – aperto e sfogliato – sulla scrivania di un Sindaco, di un dirigente d’urbanista del Comune, di un parrocco in parrocchia e di un vescovo in Curia, perchè la migrazione è – e sarà sempre più – la cifra dell’abitabilità delle relazioni vitali degne di essere chiamata tali.
Nausicaa Pezzoni, La città sradicata. L’idea di città attraverso lo sguardo e il segno dell’altro, Milano, ObarraO edizioni, 2020, pp. 367, € 28,00.