Camporesi-De Santis, Fotografare
Una foto racconta il nostro modo di abitare il mondo, il suo fascino e le ferite incise sulla nostra pelle.
Silvia Camporesi è laureata in Filosofia a Bologna. La sua ricerca è dedicata al paesaggio italiano. Affianca l’attività artistica all’insegnamento e alla divulgazione delle tematiche relative alla fotografia contemporanea.
Andrea De Santis è docente ordinario di Filosofia nella Facoltà di Filosofia del Pontificio Ateneo Sant’Anselmo a Roma e si occupa della relazione fra estetica, filosofia e mistica.
Con la qualificata Cittadella Editrice pubblicano questo testo nella collana Riti del vivere (diretta da Giulio Osto).
“La fotografia dagli esordi a oggi – scrive Silvia Camporesi – ha vissuto due innovazioni fondamentali che ne hanno modificato in modo determinante la semantica e l’uso: l’introduzione del negativo e il passaggio dall’analogico al digitale”.
Fotografare è un atto semplice e complesso, talora un’arte che comprende e rivela la realtà; oggi un fenomeno di massa, con miliardi di immagini che vengono prodotte, spesso senza essere guardate.
Fotografare è un rito, che abita il crinale tra il visibile e l’invisibile, l’attimo e la memoria – e infine la vita e la morte.
“L’atto del fotografare – evidenzia Andrea De Santis – si condensa nella fissazione visiva di un evento e di una presenza, di per sé transeunti come lo è l’occhio del fotografo, nella forma stilistica del momento e dell’attimo”.
Nell’anelito, impossibile e necessario, di fermare il tempo e di invocare una luce che non tramonta.
Silvia Camporesi – Andrea De Santis, Fotografare, Assisi, Cittadella Editrice, 2024, pp. 150, € 12,90.