Bibbia,  Nuovo Testamento

Lapide, Il discorso della montagna. Utopia o programma?

Amare il nemico non è solo un tema da predica domenicale.

Pinchas Lapide (1922-1997), console d’Israele a Milano negli anni 60, fu una grande figura di esegeta neotestamentario ebreo, molto impegnato nel dialogo ebraico-cristiano.

La qualificata casa editrice Claudiana-Paideia traduce dal tedesco (a cura di Paola Florioli) e pubblica questo testo nella collana Studi biblici n. 138.

“Per me Gesù – scrive l’Autore – non è tanto il fondatore del cristianesimo quanto il fautore di un’esistenza cristiana che nel discorso della montagna ha il suo grande manifesto; un’esistenza cristiana che in fondo è pari a un’esistenza ebraica di fede, anche perché purtroppo entrambe non hanno trovato che pochissimi imitatori”.

Il testo è suddiviso in 5 capitoli.

Ritraducendo il greco del testo neotestamentario nella lingua d’origine, Pinchas Lapide ricostruisce l’ambiente in cui venne pronunciato il più dirompente dei discorsi di Gesù, facendone emergere la pregnanza e l’attualità.

Il Gesù del discorso della montagna è il Gesù che chiama a fare: fare la volontà del Padre, fare le parole di Gesù.

È un Gesù che prende posizioni politiche, che chiama alla trasformazione radicale di qualsiasi struttura di dominio allo scopo di sostituire i vincoli antichi con una forma assolutamente nuova di comunità umana.

Pinchas LapideIl discorso della montagna. Utopia o programma?, Torino, Claudiana, 2024, pp. 172, € 19,00.