
Mancuso, Liberi di vivere. Il senso delle cose oltre la finitezza della vita
Interrogarsi sul modo in cui gli esseri umani possono confrontarsi con l’idea della morte.
Vito Mancuso con i suoi libri ha portato all’attenzione di un vasto pubblico i grandi temi teologici. Ha insegnato all’Università San Raffaele di Milano e all’Università degli Studi di Padova. È docente del master di Meditazione e neuroscienze dell’Università degli Studi di Udine.
Con la qualificata casa editrice Il Margine – del marchio Erickson pubblica questo testo accompagnando il lettore in una intensa e delicata riflessione su cosa significa accettare la finitezza dell’essere umano.
“Come chiamate la vostra interiorità, ciò che avete, o meglio siete, dentro? – si domanda l’Autore nella Premessa -. Fino a qualche tempo fa si dava per scontato che il termine da usare fosse «anima»; tutti o quasi concordavano, non c’erano grandi dubbi: ma certo, l’anima. Probabilmente però oggi almeno una buona metà di noi trova desueta e inadeguata questa parola ritenendola un residuo d’altri tempi”.
Il testo è suddiviso in 10 capitoli:
I. Una questione di probabilità
II. La verità ci rende liberi
III. Non che cosa, ma chi
IV. Misurare la vita
V. La risposta non esiste
VI. Contare i giorni
VII. Un’idea dell’aldilà
VIII. Che cosa è lecito sperare
IX. L’eternità è per sempre
X. Dove vive chi muore?
Pur trattando temi complessi e delicati, il volume risulta chiaro e accessibile a tutti e tutte, e offre spunti di immedesimazione seguendo un filone spirituale ma non dogmatico, e segnando tracce per comprendere la preziosità della vita e vivere nella coincidenza di etica ed estetica, del bello e del bene.
Vito Mancuso, Liberi di vivere. Il senso delle cose oltre la finitezza della vita, Trento, Il Margine – Erickson, 2024, pp. 80, € 10,00.

