Cinema,  Fascismo

Campagna, Plasmare le coscienze. Cinema e infanzia nell’Italia fascista (1923-1943)

Il cinema giocò un ruolo di primo piano nella formazione delle giovani generazioni cresciute in Italia a cavallo tra gli anni Venti e Quaranta.

Stefano Campagna è assegnista di ricerca in Storia contemporanea all’Università degli Studi di Parma nell’ambito del progetto CHILD Children History Italian Life Documentation. Children and everyday life in the Italian postwar (1918-1922). Le sue ricerche vertono sui rapporti tra cinema, mass media e società nell’Italia contemporanea, sulla storia del fascismo e della Seconda guerra mondiale; temi su cui ha pubblicato saggi in riviste e volumi collettanei.

Con la prestigiosa casa editrice Carocci pubblica questo volume facendo luce sul contributo del cinema all’educazione etica e politica dei bambini e degli adolescenti nel corso del Ventennio, interrogandosi sulle modalità attraverso cui fu integrato nella vita della scuola e tra le attività culturali promosse dalle organizzazioni giovanili fasciste.

“La ragione principale – scrive l’Autore nell’Introduzione – che mi ha spinto ad addentrarmi in questo campo d’indagine risiede però nella consapevolezza che il cinema sia riuscito a conquistare i cuori e le menti dei bambini e degli adolescenti che crebbero durante il Ventennio fascista, plasmandone i riferimenti morali, i comportamenti e le convinzioni”.

Il testo è suddiviso in 5 capitoli:

1. Crescere sotto il segno del littorio
2. «Il più potente eccitatore e disciplinatore dell’immaginazione»
3. Progetti, realizzazioni e limiti della cinematografia scolastico-educativa
4. Il cinema e la costruzione dell’identità nazionale
5. Il cinema del balilla e della piccola italiana

Dopo aver ricostruito le politiche culturali-educative del regime, il dibattito intellettuale sugli effetti del cinema sui minori e le pratiche di fruizione attuate all’interno del tempo scolastico e parascolastico, l’indagine storiografica si concentra sull’analisi delle rappresentazioni culturali, guardando tanto ai film di finzione quanto ai documentari e soprattutto, tramite l’interpretazione delle “scritture bambine” disseminate nei diari e nei quaderni scolastici, al loro contesto di ricezione.

Stefano CampagnaPlasmare le coscienze. Cinema e infanzia nell’Italia fascista (1923-1943), Roma, Carocci, 2025, pp. 216, € 24,00.