Esperienza e narrazione condivisa,  Gender,  Genere sessuale

Vicari – Pontillo – Scuola Holden, Non chiamarmi col mio nome. Leggere tra le righe la disforia di genere

Storie di tre ragazzi e ragazze che stanno affrontando la disforia di genere, tra conflitti interiori, relazioni difficili e il bisogno di essere compresi.

Stefano Vicari è professore Ordinario di Neuropsichiatria Infantile alla Facoltà di Medicina dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma e Primario presso l’Unità Operativa Complessa di Neuropsichiatria Infantile dell’IRCCS Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma. Socio fondatore dell’Istituto di Neuropsichiatria ReTe, Ricerca e Terapia in Età evolutiva, Roma, è membro di commissioni ministeriali sul tema della salute mentale in età evolutiva.

Maria Pontillo è psicoterapeuta cognitivo-comportamentale presso l’Unità Operativa Complessa di Neuropsichiatria dell’IRCCS Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma. Dottore di ricerca in Neuroscienze cognitive, è autrice di numerose pubblicazioni sui disturbi psicopatologici in infanzia e adolescenza.

Scuola Holden, una scuola da cui uno come il Giovane Holden non sarebbe mai stato cacciato: questo avevano in mente nel 1994 i fondatori, tra i quali Alessandro Baricco. Un posto per gente non normalissima, ecco; per ragazze e ragazzi convinti che «non sei fregato veramente finché hai da parte una buona storia, e qualcuno a cui raccontarla». Dal 2019 alla Holden è attivo il primo corso di laurea in scrittura in Italia.

Con la qualificata e professionale casa editrice Erickson pubblicano questo testo che parla di identità, di ricerca di sé e della difficoltà di essere accettati. Un libro che racconta le storie di chi ogni giorno vive il disagio di non riconoscersi nel proprio corpo e nel proprio genere, un’esperienza che può causare sofferenza, isolamento e conflitti nei rapporti familiari e sociali.

“Affidare i racconti di questa collana al talento di ragazze e ragazzi che hanno studiato alla Scuola Holden – si legge nell’Introduzione – ci è parso naturale. Che fossero loro, ancora vicini all’età dei protagonisti, a raccontare quei protagonisti, ci è parso giusto. E siamo sicuri che le loro storie rappresentino una minuscola, preziosa occasione nell’avventura di comprenderci meglio, gli uni con gli altri”.

Il testo è così strutturato:

– Mettersi in ascolto dell’umano (Scuola Holden)
– Tra le righe con gli adolescenti (S. Vicari)
– Papà, mi sa che sono una femmina (M. Piran)
– Tra le righe con Sofia (S. Vicari e M. Pontillo)
– Un passo alla volta (A. Mhimid)
– Tra le righe con Paolo (S. Vicari e M. Pontillo)
– Quel nuovo sguardo triste (M. Piran)
– Tra le righe con Chanel (S. Vicari e M. Pontillo)
– Guida pratica in cinque passi

Leggere tra le righe è una serie editoriale dedicata alla salute mentale di bambini, bambine e adolescenti. Frutto della collaborazione tra le Edizioni Erickson e la Scuola Holden, si rivolge a chiunque sia interessato, per ragioni personali (genitori, adolescenti), così come per motivi professionali (psicologi, educatori, insegnanti), a conoscere da vicino le forme e i sintomi di alcuni dei disturbi psicologici più ricorrenti e frequenti nelle giovani generazioni.

Stefano Vicari – Maria Pontillo – Scuola HoldenNon chiamarmi col mio nome. Leggere tra le righe la disforia di genere, Trento, Erickson, 2025, pp. 128, € 13,50.