
Oakes, Il digiuno. Storia, scienza e filosofia del fare a meno
Domanda: che cosa accade quando scegliamo di non mangiare?
John Oakes è scrittore e editor. Nel corso della sua carriera nell’editoria ha lavorato ai libri di autori quali Julian Assange, Cory Doctorow, Andrea Dworkin, Jack Kerouac e Gordon Lish. È direttore della Evergreen Review e cofondatore della casa editrice OR Books.
La qualificata casa editrice Il Saggiatore traduce dall’inglese (a cura di Andrea Libero Carbone) e pubblica questo testo partendo dalla sua esperienza diretta, dove il digiuno rappresenta innanzitutto una rottura in primo luogo culturale.
L’Autore per sette giorni ha smesso di mangiare. Questo testo è il racconto di questi giorni di privazione volontaria di cibo, e non solo.
“Ero in cerca – scrive l’Autore nell’Introduzione – di un mio personale esorcismo. Volevo una pulizia profonda, una decorticazione così radicale da arrivare fino alle mie cellule e costringerle a rinnovarsi”.
Il testo è strutturato in 7 giorni narrati.
La routine quotidiana è scandita dai pasti e nutrirsi è in un certo modo quasi una norma, tanto che un atto semplice come l’astensione dal cibo può trasformarsi, per esempio nei casi di Gandhi o Bobby Sands, in una potente forma non violenta di dissenso.
Negli ultimi anni il digiuno ha guadagnato popolarità anche per altre ragioni: dalla perdita di peso alla disintossicazione dalle scorie lasciate da alcol, droghe e zuccheri, fino a una migliore conoscenza di sé; ma da tempo immemore è soprattutto uno strumento di purificazione e ascesi religiosa, praticato in confessioni anche molto diverse fra loro – dal cattolicesimo al buddhismo – e quasi universalmente sul pianeta.
John Oakes, Il digiuno. Storia, scienza e filosofia del fare a meno, Milano, Il Saggiatore, 2025, pp. 400, € 29,00.

