
Cerulo, Segreto
Domanda: nella società contemporanea c’è ancora spazio per il segreto?
Massimo Cerulo insegna Sociologia nell’Università di Napoli Federico II ed è chercheur associé al CERLIS (CNRS) della Sorbona di Parigi.
Con la prestigiosa casa editrice Il Mulino pubblica questo testo su cosa è giusto non sapere o non dire per tutelare noi stessi e le relazioni in cui siamo immersi.
“Questo libro – scrive l’Autore nell’Introduzione – si pone l’obiettivo di analizzare una parola chiave della società moderna e contemporanea, un concetto che, per quanto oggi in apparenza desueto o controtempo, continua a scorrere nel discorso pubblico e in quello privato come una sorta di fiume carsico”.
Il testo è suddiviso in 4 capitoli:
I. Confessioni
II. Confidenze
III. Ostentazioni
IV. Sorveglianze
Non dirlo a nessuno. Chi non ha mai pronunciato questa frase? E quali responsabilità implica per chi custodisce un segreto?
Accanto alla capacità di parlare, quella di saper tacere ha avuto uguale importanza nella storia delle società umane: il segreto – imponendo un patto, talvolta anche indesiderato – crea e distrugge gruppi, genera inclusione ed esclusione, plasma comportamenti e relazioni.
E oggi, nella nostra società digitale, dove la caccia a verità e informazioni nascoste sembra essere una moda e dove con un clic puoi distruggere identità ed equilibri delle persone, che significato può assumere questa parola?
Massimo Cerulo, Segreto, Bologna, Il Mulino, 2025, pp. 144, € 13,00.

