Edith Stein,  Scritti e inediti

Stein, Lettere II/1 (1933-1938)

Questo primo tomo del volume secondo ricoprono gli anni della sua permanenza al monastero di Colonia (1933-1938).

Edith Stein nacque nel 1891 a Breslavia (allora città tedesca, ora Wroclaw in Polonia) ultima di 11 figli in una famiglia ebraica ortodossa. Nel 1904 rinunciò alla sua fede e divenne atea. Studiò tedesco, filosofia, psicologia e storia alle università di Breslavia, Gottinga e Friburgo. Nonostante avesse già avuto contatti con il cattolicesimo, fu solo dopo aver letto l’autobiografia della mistica santa Teresa d’Avila, durante una vacanza del 1921, che si convertì. Battezzata il 1 gennaio 1922 a Bad Bergzabern rinunciò al posto di assistente di Husserl per andare ad insegnare presso una scuola domenicana per ragazze a Speyer (1922-32). Entrò nel convento Carmelitano a Colonia nel 1934 e prese il nome di Teresa Benedetta della Croce. Lì scrisse il suo libro metafisico Endliches und ewiges Sein (“Essere finito ed infinito”) che tenta di combinare le filosofie di Tommaso d’Aquino e Husserl. Per fuggire alla minaccia nazista, il suo ordine la trasferì al convento Carmelitano di Echt nei Paesi Bassi. Purtroppo non era al sicuro neppure in Olanda: la conferenza dei vescovi olandesi il 20 luglio 1942 fece leggere in tutte le chiese del paese un proclama contro il razzismo nazista. In risposta il 26 luglio Adolf Hitler ordinò l’arresto dei convertiti ebraici (che fino a quel momento erano stati risparmiati). Edith e sua sorella Rosa, pure lei convertita, furono catturate e trasportate al campo di concentramento di Auschwitz, dove furono assassinate nelle camere a gas il 9 agosto 1942.

La prestigiosa casa editrice Edizioni OCD traduce dal tedesco (a cura di Michele D’Ambra e Marco Paolinelli) e pubblica questo volume con testi per la massima parte inediti in italiano. 

“In queste pagine introduttive – scrive Marco Paolinelli Ocd nell’Introduzione – vengono proposti all’attenzione alcuni nuclei tematici che ci pare abbiano un particolare rilievo nelle lettere di questi anni”.

Nel volume vi ritorna come motivo di fondo l’espressione della gioia e della gratitudine a Dio per il fatto di trovarsi finalmente nel luogo a cui appartiene in spirito da tanto tempo; accanto a preziosi squarci sulla spiritualità carmelitana, vi si legge della sua gioiosa partecipazione alla liturgia e alla vita quotidiana del monastero.

Non manca la testimonianza del suo partecipe interesse per gli amici fenomenologi, in maniera particolare per l’amato maestro Husserl.

Oltre a quanto sopra, le lettere ci ragguagliano sulla storia della genesi e della redazione della sua opera filosofica di maggiore impegno, Essere finito ed essere eterno, fino alla dolorosa constatazione dell’impossibilità della sua pubblicazione.

Soprattutto nelle lettere del 1938, infine, si rivela non solo la preoccupazione, ma lo strazio per la sorte che minaccia i suoi familiari e il suo popolo.

Edith SteinLettere II/1 (1933-1938), Roma, Edizioni OCD, 2023, pp. 544, € 30,00.