Dreyer, Gesù. Il film di una vita
Domanda: quanti idealisti politici e religiosi, prima e dopo Gesù, sono stati uccisi per necessità politiche o religiose, e sempre in nome del popolo?
Carl Theodor Dreyer (1889-1968) è uno tra i più grandi registi della storia del cinema, benché abbia girato solo ventuno film. Sembra quasi che l’industria cinematografica lo abbia sempre considerato una specie di corpo estraneo, diffidando del suo rigore e dei suoi temi considerati poco spettacolari. Le sue opere maggiori sono: La passione di Giovanna d’Arco, Vampyr e Ordet, con cui ottiene il Leone d’oro alla Mostra del Cinema di Venezia.
La prestigiosa casa editrice Iperborea traduce e pubblica questo testo dove il Gesù di Dreyer scardina l’ordine delle cose con l’empatia, la compassione, l’attenzione agli ultimi, e in cambio richiede una fede profonda che, per l’autore non praticante, è un nodo di riflessione e una conquista in tarda età.
“La sceneggiatura che leggiamo in questo libro – scrive il Curatore Marco Vanelli nell’Introduzione – è quella di un film mentale, girato in testa così tante volte che, nonostante il rammarico che lo ha accompagnato per decenni, di fatto potremmo dire che Dreyer il suo progetto lo avesse comunque realizzato dentro di sé”.
Dalle pagine di Gesù, un testamento spirituale, emerge l’occhio di un regista visionario, austero, essenziale, che guarda alla storia fondativa della cultura occidentale e ne trae il racconto di un’umanità in rivolta silenziosa, che la violenza spegne ma la Storia è costretta ad accettare, anche se solo con il senno di poi.
Carl Theodor Dreyer, Gesù. Il film di una vita, Milano, Iperborea, 2023, pp. 424, € 19,50.