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Fiano, A5405 Il coraggio di vivere
Libri come questi sono provvidenziali pugni allo stomaco. Fanno bene, perchè devono risvegliare coscienze anestetizzate al negazionismo dell’Olocausto e di altre atrocità verso la dignità umana. Nedo Fiano è morto il 19 dicembre 2020. Questo suo testo rimarrà fisso nella memoria storica.“Il prezzo che tutti abbiamo pagato è stato troppo alto perchè possiamo permetterci di dimenticarlo“. Sono le ultime parole finali di questo libro. Nedo Fiano chiude queste pagine con una consegna a tutti noi oggi e, soprattutto, alle generazioni di domani.Questo testo, edito con la San Paolo, va regalato a ogni giovane coppia che sta attendendo un figlio. Man mano che cresce, è bene leggergli qualche pagina di questo…
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Colombo-Segre, La sola colpa di essere nati
Nel 1940-44 erano colpi con il frustino delle SS. Oggi sono colpi con il pollice sulla tastiera dello smartphone. Sempre colpi inferti, sono. Ed entrambi feriscono, sanguinano. I secondi, più dei primi perché ti segnano interiormente.Liliana Segre, dando l’esempio nel farsi vaccinare, continua purtroppo ad essere bersaglio da chi ha intenzione di colpire per fare male. “Ciò che più mi ferisce – dice Liliana Segre – è l’indifferenza all’odio“. Questa frase è riportata in questo testo, frutto del dialogo tra lei e Gherardo Colombo.È un libro che fa bene, perché ti aiuta a disintossicarti di tutte quelle minuscole particelle che mia zia Gina a 90 anni, orami curva sulla sedia…
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Boella, Cuori pensanti. 5 brevi lezioni di filosofia per tempi difficili
Avere un cuore pensante è una scelta, più che un dono. Perchè pensare è di tutti, ma lasciare che il pensiero sia forgiato dal patire, dal dolore, dall’inedito e farne un senso di vita per sé, e come consegna alla storia, è un dono di pochi.Laura Boella, studiosa del pensiero del ‘900, ha scelto di rieditare per Chiarelettere, con aggiornamenti e correzioni, un testo maturato nel 1998 ad Asola grazie a un ciclo di incontri su figure pensanti. “Parlare di Hannah Arendt, Simone Weil, Edith Stein, Maria Zambrano ed Etty Hillesum – scrive Boella nell’introduzione – continua a essere per me la proposta di un incontro con donne vissute in…
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Ticli, Il tempo del canto è tornato
75191. Questo libro termina con un numero. È tatuato sul braccio del rabbi Aharon, prigioniero nei campi di concentramento.Un testo che nasce dalla narrativa di Dino Ticli. Vive a Lecco e di mestiere fa l’insegnante di scienze, assieme alla passione per la scrittura e la divulgazione. Per l’ed. Paoline ha dato alle stampe un piccolo-denso testo di dieci dialoghi che sono maturati nell’animo di Ticli tra un giovane ufficiale delle SS, Daniel, e il rabbi Aharon, deportato nei lager nazisti.“Dio è disposto a perdonare – dice rabbi Aharon – anche se non sempre“. E chiede l’ufficiale tedesco Daniel: “Forse quando il male è troppo grande“. Risponde rabbi Aharon: “No, Daniel,…