Atti di Convegni,  Il male

Ribet-Romano (curr.), Sappiamo ancora riconoscere il male? Riflessioni sul male fra scienza, filosofia e teologia

Domanda: «Da dove proviene il male e perché esiste?». Questa antico interrogativo non ha ancora trovato una risposta unica ed esauriente e questo vale sia per il pensiero laico sia per quello religioso. 

Paolo Ribet è pastore valdese, presidente del Comitato scientifico del Centro culturale protestante di Torino.

Giovanni Romano è vicepresidente del Centro culturale protestante di Torino.

Con la qualificata casa editrice Claudiana-Paideia pubblicano questo saggio consapevoli che nella stessa Bibbia il problema viene posto senza essere veramente risolto. È come se, nella buona creazione di Dio, il male si sia introdotto come elemento straniero e nemico.

“Il Centro culturale protestante di Torino espressione delle chiese protestanti del capoluogo piemontese – scrivono i Curatori nella Prefazione – ha organizzato nel maggio 2022 un Convegno internazionale dal titolo Sappiamo ancora riconoscere il Male? Riflessioni sul Male fra scienza, filosofia e teologia, di cui questo libro raccoglie e presenta i vari interventi. Con queste giornate di studio, si intendeva prolungare le linee della riflessione iniziata un paio di anni prima con un convegno su Dire Dio oggi. Come si dice e si pensa Dio nelle società contemporanee. Dire Dio – Dire il male: non c’è solo contrapposizione, ma anche continuità fra i due termini e la riflessione sia teologica che filosofica nel corso dei secoli lo sta a dimostrare”.

Il testo, strutturato in 4 sezioni e relativi contributi, è così suddiviso:

Prima sessione: Il dolore
1. Dio e il male: una prospettiva teologica, di Sergio Manna
2. Il male ovunque, il male invisibile, di Peppino Ortoleva
3. Il male: riduzionismo scientifico, riduzionismo etico, di Paolo Vineis

Seconda sessione: Il male e le religioni
4. Le declinazioni del male nella tradizione ebraica, di Ariel Di Porto
5. Bene e Male nell’induismo, di Svamini Hamsananda Giri
6. «Ho visto Satana cadere dal cielo come un fulmine!» (Luca 10,18). Ma poi dov’è andato?, di Eric Noffke

Terza sessione: La violenza
7. Il lato oscuro dello schermo. I media e l’esperienza del male, di Chiara Simonigh
8. Il male involontario nell’Antropocene e alcuni tentativi di affrontarlo, di Christoph Wulf
9. Mercato e potere: il male nell’economia, di Giovanni Balcet

Quarta sessione: Il male, molti mali, infiniti mali
10. Rimozione e riconoscimento del male, di Claudio Ciancio
11. Quale male per quale politica, di Carlo Galli
12. Conclusioni: Un focus estetico per il male, di Federico Vercellone 

“Fondamentalismo e sincretismo – evidenziano i Curatori nella Prefazione – sembrano essere le due forme, opposte e complementari, dell’esperienza religiosa postmoderna o post-secolare. Se fino alla metà del secolo scorso «dire Dio» significava collocarsi all’interno di una struttura ecclesiale, con una teologia magari pluralistica ma certamente universale, oggi la religione sembra assumere una valenza da un lato identitaria, dall’altro personale. Partendo da queste riflessioni il Centro culturale ha chiamato diversi oratori a confrontarsi sul tema di Dio e il dialogo si è dimostrato quanto mai articolato, profondo e proficuo3, tanto da suggerire di proseguire le linee del discorso intrapreso affrontando, appunto, l’altra faccia della medaglia: la presenza del male nella «buona creazione di Dio».

Paolo Ribet – Giovanni Romano (curr.), Sappiamo ancora riconoscere il male? Riflessioni sul male fra scienza, filosofia e teologia, Torino, Claudiana, 2023, pp. 176, € 18,00.