Riccardi, La Chiesa brucia. Crisi e futuro del cristianesimo
Questo libro non è apocalittico, come può ingannare il titolo.
Anzi, è fertile e fecondo. Il mondo contadino (dal quale provengo) conosce bene l’azione del bruciare il terreno soprattutto quando questo è arrivato allo stremo: la cenere è un ottimo fertilizzante. Bruciare è azione di vita, dunque, per farlo ripartire nella sua fecondità inedita, non di morte.
È la dinamica che vive la persona negli Esercizi spirituali ignaziani (che come guida contemplo costantemente nella persona che vi si immerge): radere al suolo non è distruggere, specie nell’interiorità, ma bonificare.
Andrea Riccardi ha al suo attivo una vasta produzione editoriale e questo testo, edito con Laterza (e stampato su carta amica delle foreste, complimenti all’Editore!), è nella logica della ri-generazione del terreno della Chiesa e della sua fecondità ancora inespressa, non del suo annientamento.
“Il mondo contemporaneo – evidenzia Riccardi – non è anticristiano, anzi è segnato da tante domande di spiritualità che possono essere colte dal cristianesimo“.
Il testo è strutturato in 10 capitoli e lo spunto anche del titolo è dato dall’incendio di Notre Dame in Francia:
1. Una Chiesa che brucia.
2. La Chiesa europea in difficoltà.
3. Nazional-cattolicesimo, evangelizzazione o che altro?
4. Al cuore della crisi.
5. Giovanni Paolo II: eccezione o illusione?
6. La grande crisi e il papa che viene da lontano.
7. L’Italia del Covid-19 e la Chiesa nel 2020.
8. Un mondo cristiano in transizione.
9. Il mondo, l’Europa e i popoli in movimento.
10. C’è futuro?
“Per la Chiesa non basta ricominciare come prima del Covid-19 – sottolinea l’Autore nel capitolo 7 dedicato alla pandemia -. Anche i fedeli sono cambiati. Per la Chiesa c’è innanzi tutto da capire quel che è successo tra la gente e da annodare i fili di dialogo più larghi di quelli con la solita platea“.
Un testo che brucia, dunque, ma che lo fa per fertilizzare persone e luoghi ecclesiali a corto di energia, per concimare processi e dinamiche pastorali rachitiche, per potare modi di pensare e di agire che corrispondono alla Chiesa di 50 anni fa. Potare per portare più frutto (così il Vangelo).
“La Chiesa – prosegue lo storico Riccardi – non può irrigidirsi nelle sue istituzioni parrocchiali, non deve tracciare confini tra dentro e fuori, che spesso vuol dire chiudersi nelle strutture, ma popolare l’orizzonte della città globale di presenze ecclesiali molteplici, capaci d’incontro, carismatiche, diversificate, prossime e dialoganti con la gente“.
Alla tentazione di ritirarsi nel proprio spazio individuale, Riccardi risponde – giustamente – così: “Non è questa la via della Chiesa: la sua novità è comunitaria, sociale, di popolo. La gratuità è profezia, fatta di tante piccole e grandi cose, di atteggiamenti, di quotidianità e d’intraprese“.
Andrea Riccardi, La Chiesa brucia. Crisi e futuro del cristianesimo, Bari, Laterza, 2021, pp. 247, € 20,00.