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Harcourt, L’illusione del libero mercato. Il sistema penale e il mito dell’ordine naturale
Penso che ci sia una connessione tra la libertà del mercato e la libertà più in generale.
Bernard E. Harcourt è docente di diritto alla Columbia University.
Neri Pozza traduce e pubblica questo suo saggio con ricchi stimoli di riflessione sulla relazione tra l’espansione della sfera penale e l’affermazione del neoliberismo e della sua incontrastata fede nel libero mercato.
“La persistenza della retorica del libero mercato – scrive l’Autore – è notevole. La pervasività sia della fede nel libero mercato sia dell’uso della sua dicotomia centrale è straordinaria. Al centro c’è un concetto di ordine naturale, di equilibrio, di ciò che oggi chiamiamo efficenza del mercato“.
Passaggio interessante è quando Harcourt sottolinea che “il concetto di libertà associata ai mercati liberi contemporanei è un artefatto storico, il prodotto di un cambiamento avvenuto nel Settecento: il passaggio da un’idea di libertà in quanto imposizione di obblighi da parte dello Stato per garantire buon mercato o abbondanti mercati di sussistenza a prezzi bassi“.
In definitiva, evidenzia l’Autore, “il compito che ci attende è superare quelle categorie logore dell’ordine naturale e della polizia, del libero mercato e dell’eccessiva regolamentazione, della sicurezza e della disciplina. Dobbiamo svolgere il lavoro da farsi, valutando le conseguenze distributive delle diverse possibili forme di organizzazione sociale e di mercato, facendone a meno“.
Bernard E. Harcourt, L’illusione del libero mercato. Il sistema penale e il mito dell’ordine naturale, Vicenza, Neri Pozza, 2021, pp. 307, € 25,00.
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