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M. Benasayag, Il cervello aumentato, l’uomo diminuito

Oggi le neuroscienze tendono a ritenere che il cervello possa essere aumentato a dismisura, che tutto sia possibile.

Miguel Benasayag è filosofo e psicoanalista di origine argentina, vive ed esercita la professione di psicoterapeuta a Parigi. Ha partecipato attivamente alla guerrilla guevarista nel suo Paese dove restò in carcere per anni.

La casa editrice ERICKSON pubblica questo testo (traducendolo dallo spagnolo a cura di Riccardo Mazzeo) con l’intento di comprendere le ricadute antropologiche di questa rivoluzione, soprattutto nelle sue derive più riduzioniste, alla ricerca di un’alternativa umanistica alla colonizzazione tecnocratica della vita e della cultura.

“Oggi il cervello – scrive l’Autore – grazie ai progressi delle diverse tecnologie di «immagine cerebrale» e alla conoscenza della chimica del sistema nervoso centrale, può finalmente rivolgersi a se stesso come oggetto di studio. Non è affatto banale una cosa del genere. Ci troviamo di fronte all’immensità di immaginare la novità implicata in questo «soggetto di conoscenza» (il cervello) che, coadiuvato dalle nuove tecnologie, decide di dedicarsi allo studio di se stesso. Tale studio mostra la sovradeterminazione del funzionamento cerebrale, non solo nei meccanismi della percezione o del movimento, ma anche in ciò che costituisce le basi del pensiero e degli affetti”.

Oggi le neuroscienze tendono a ritenere che il cervello possa essere aumentato a dismisura, che tutto sia possibile, che si sia gloriosamente in marcia verso un’estensione delle capacità cerebrali in grado di operare anche indipendentemente dal corpo, attraverso una esternalizzazione che ne prolunghi indefinitamente la potenza e la durata. E tutto questo è non solo dissennato ma anche impossibile, come dimostra questo libro.

Miguel BenasayagIl cervello aumentato, l’uomo diminuito, Trento, Erickson 2022, pp. 248, € 16,50.