Filosofia & Tecnologia,  Tecnologia

Vaccaro-Staffolani, Il Teleios o i sette pregiudizi sulla tecnologia

“Se non si può proibire a un artista di esprimere la sua capacità creativa, neppure si possono ostacolare coloro che possiedono doni speciali per lo sviluppo scientifico e tecnologico, le cui capacità sono state donate da Dio per il servizio degli altri”.

Con questa citazione di papa Francesco tratta dalla Laudato si’ n. 131 si chiude questo libro qui recensito, come a voler dire: la tecnologia trova il suo compimento e la sua ricomprensione in una prospettiva di ecosostenibilità umana.

Andrea Vaccaro, della Facoltà teologica dell’Italia Centrale, è Docente della Scuola di formazione teologica della Diocesi di Pistoia. Su «Avvenire» e «Vita e Pensiero» ha proposto idee per una mistica della tecnologia in vari articoli. Tra i suoi libri inerenti al tema: Bit bang. La nascita della filosofia digitale (con G.O. Longo), Apogeo 2013 e La linea obliqua. Il ruolo della tecnologia nella riflessione teologica, Dehoniane 2015. 

Marco Staffolani, della Pontificia Università Lateranense, è vicedirettore dell’Ufficio Cultura del Vicariato di Roma, nonché ingegnere elettronico. Ha scritto Il principio di causalità. Antonio Rosmini e la metafisica agapica, Studium 2020 e curato la silloge Il prisma dell’umano all’incrocio dei saperi, Lateran University Press 2015. Ha collaborato con «Famiglia cristiana» e attualmente contribuisce alla rivista «SettimanaNews.it» con articoli di carattere teologico e tecnologico. 

Con prestigiosa casa editrice Le Lettere hanno pubblicato questo pamphlet con l’intento di aprire un varco nel contemporaneo dibattito sulla tecnologia e offrire nuovi spiragli di natura sia teologica che filosofica.

“La tecnologia – scrive Vaccaro – non si volge indietro, ma, al contrario, guarda avanti. È fissa non su ciò che è stato, ma su ciò che non è ancora. Anziché chiedere retrospettivamente “perché”, preferisce domandarsi proiettivamente “dove”, dove arriveremo, fin dove potremo spingerci. E parimenti trova Dio. Lo trova non all’Origine, o come Origine, ma alla Fine, o come Fine”.

Il testo è così strutturato:

I. SEMI DI TELEIOS
Primo approfondimento teologico: Teologia delle realtà terrestri

II. OLTRE I PREGIUDIZI (e le frasi fatte)
1. Essenza. La tecnologia non è né buona né cattiva; dipende dall’uso che se ne fa
2. Libertà. La tecnologia ci rende schiavi
3. Creatio continua. Giocare a fare Dio (Playing God) Secondo approfondimento teologico: Creatio continua
4. Realtà, natura. Internet ci separa dalla vera realtà
5. Capro Espiatorio. La tecnologia è il vero male dell’umanità
6. Estinzione. I robot diventeranno super-intelligenti e non avranno più bisogno di noi
7. Religione. La tecnologia prenderà il posto della religione
Terzo approfondimento teologico: Noosfera

III. FLORILEGIO MAGISTERIALE
Quarto approfondimento teologico: Teologia del processo 

Per poter osservare la tecnologia nella sua purezza, occorre prima liberarla dai pregiudizi che la tengono incatenata in basso. 

“Una ragione o una scienza – precisa Vaccaro – che respinga da sé lo spirituale – e quindi non è Logos – non ha possibilità di sostituire Dio. Lo stesso vale per la tecnologia: se essa esclude lo spirituale – e quindi non è Techne – non può prendere il posto di Dio.

Gli fa eco Staffolani nell’affermare che “non vi è opposizione e combattimento tra inestensione dello spirito ed estensione della materia. L’inestensione è ubiquità; l’estensione è delimitazione spazio-temporale. La materia proviene dallo Spirito, trova in esso la sua culla. E lo Spirito si “materializza”, si rende visibile, si presenzializza attraverso la vita/processo che Egli dona nella materia/spazio/tempo. La figura di Gesù Cristo, il Verbo abbreviato, corporizzato, concilia in sé stesso, nella sua persona e nelle sue due nature, lo Spirito e la materia/spazio/tempo”.

Andrea Vaccaro Marco StaffolaniIl Teleios o i sette pregiudizi sulla tecnologia, Firenze, Le Lettere, 2023, pp. 88, € 12,00.