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Lavra, Ignazio di Loyola. Dieci quadretti di spiritualità ignaziana

L’esperienza e il vissuto sono la base fondante per Ignazio di tutto ciò che andrà a scrivere, dire, appuntare. La versatilità della pedagogia ignaziana è sempre attenta all’esperienza e al vissuto della persona, adattandosi a lei dove e come è (più che il contrario).
Michele Lavra, gesuita dalla penna agile e profonda, conosce bene l’approccio versatile della pedagogia di Iñigo il basco. La conferma arriva – qualora ce ne fosse bisogno – dal suo ultimo testo edito con AdP.
La casa editrice AdP è assai nota per il servizio prezioso dell’Apostolato della Preghiera sostenuto sopratutto da Bergoglio.
P. Michele Lavra presenta 10 quadretti, così come recita il sottotitolo, che pennellano il rapporto tra Ignazio e alcune dinamiche della vita interiore, e Ignazio con alcuni personaggi significativi.
Facendo tesoro di alcuni scritti in occasione di alcuni tridui in preparazione alla festa di S. Ignazio, le pagine qui proposte “possono essere considerate – scrive p. Michele – come quadretti di spiritualità ignaziana, perché partendo da Ignazio vengono illustrati vari aspetti della spiritualità che il Signore ha suscitato nella Chiesa attraverso lui e i suoi compagni“.
Il rapporto di Ignazio e Paolo di Tarso, p. Michele lo tratteggia in una feconda reciprocità, dove ciascuno dei due vive il suo cambio di passo decisivo: “per Paolo sulla via di Damasco, dove si è incontrato-scontrato proprio con quel Gesù che doveva essere morto; per Ignazio nella battaglia di Pamplona, quando una palla di cannone ha mandato a monte i suoi sogni“.
Ogni persona ha la sua Damasco e la sua Pamplona. Ciò che conta è che lì il Signore ci attende per vivere con lui “una dinamica di conversione dei sentimenti e pensieri del cuore“.
Per chi non conosce Ignazio e desidera introdursi nell’esplorazione interiore a piccoli passi, questo libro di p. Michele Lavra è quanto mai adatto; così dicasi, nel contempo, lo è per chi è familiare con la spiritualità ignaziana, ma qui potrà cogliere punti e appunti densi.
Come nel testo relativo al rapporto tra Ignazio e Francesco Saverio, p. Michele scrive: “Da lui Saverio aveva imparato a concludere le lettere con la medesima formula cara a Ignazio: il Signore ci conceda di conoscere intimamente la sua santissima volontà e di compierla perfettamente“.
Nell’era dei social, dove emoji e faccine proliferano come sinonimo di sentimenti accartocciati, ci fa bene imparare a memoria questa frase con la quale Ignazio chiudeva le sue lettere. Oggi, mail e sms.
È una frase densa che fa bene inviarla e riceverla nei rivoli digitali dell’oggi.
AdP: info@adp.it

Michele LavraIgnazio di Loyola. Dieci quadretti di spiritualità ignaziana, Roma, AdP, 2019, pp. 77, € 9,00