Insegnamento,  Narrare la fede,  Teologia

Lorizio, Semi del verbo. Segni di speranza

Prima di sfogliare questo testo bisogna che ti soffermi abbondantemente sul dipinto di Jean-François Millet. Se non si hai la possibilità di ammirarlo nel Musée d’Orsay di Parigi, ricerca l’immagine in rete.
Giuseppe Lorizio, docente di teologia fondamentale alla Pontificia Università Lateranense, unitamente ad altri incarichi, edita con la San Paolo questo testo che segna un punto di snodo per chi sceglie (perché non basta volerlo a parole) di fare teologia china sulla terra e non supina alle logiche del molteplice potere ecclesiale di turno.
Giuseppe Lorizio (o come in tanti lo chiamano amichevolmente Pino) è persona schietta e concreta, diretta e libera, concreta e pratica.
Provenendo dal mondo agricolo, sin dai miei studi in agraria e il ritorno ogni estate nella terra natia in campagna, mi ha subito attratto sia l’immagine posta nella 4a di copertina – quella di Millet – e sia il lead della prefazione: “L’Occidente – scrive don Pino – ha mietuto, macinato e divorato i semi che il cristianesimo ha diffuso. Al teologo non resta che spigolare. Si tratta di un lavoro umile e che richiede di stare piegati sulla terra. Posizione scomoda, evocatrice di una teologia in ginocchio, oggi spesso richiamata, ma poco praticata“.
La pandemia è stata da perno per strutturare il volume “e all’inizio di ogni capitolo – evidenzia don Pino – cerco di offrire al lettore una chiave di lettura della tematica alla luce del presente“.
Il testo è indicizzato in 3 sezioni, 9 capitoli, 1 Appendice.
Prima sezione. Il presente della storia
1. Fra nostalgia degli dèi e fascino dell’Uno.
2. Logos, Parola, parabola: un’istanza ‘metafisica’ per la teologia cristiana.
3. Le metamorfosi del mito.
Seconda sezione. La storia del presente
4. Teologia in contesto.
5. La persona fra natura e cultura.
6. Identità, alterità, comunicazione. La tradizione come futuro.
Terza sezione. Sguardi di teologia al futuro
7. L’immaginario teo-logico. La teologia fra scienza e fantascienza.
8. Ateismo tragico e giustizia divina.
9. La teodicea ieri e oggi. La banale tragicità del male.
Appendice. Meditazioni pandemiche (tratte dai sui scritti pubblicati su Avvenire e Famiglia Cristiana).
Consegnare un libro – sottolinea don Pino – è un po’ come morire“.
Si don Pino, morire come il seme nel terreno, dice il vangelo.
Sino a quando, però, le facoltà teologiche rimangono implose su se stesse si produrrà una teologia che, come ha giustamente ricordato Pierangelo Sequeri nel convegno on line sul futuro della teologia organizzato dall’Università Lateranense, vedrà l’investimento di tantissime risorse e corsi ma che non parla più a nessuno.
Di contro, invece, se la teologia esplode da sé, ovvero, è seminata, maturata, lavorata, raccolta, condivisa a partire dalla gente di oggi e del suo vissuto, allora quei semi del verbo porteranno frutto. E saranno abbondanti, non per pochi ma per molti.
La teologia che verrà se vuole vivere e sopravvivere, dovrà saper morire.
Grazie don Pino per questo tuo lavoro.
G.R.

Giuseppe LorizioSemi del verbo. Segni di speranza, Milano, San Paolo, 2021, pp. 430, € 48,00.