Rossi, “Pensavo di essere libero, e invece no”. Debiti, violenze, sfruttamento dei trafficanti nelle memorie autografe dei rifugiati
1000 memorie autografe di richiedenti asilo in Italia dal 2021 al 2020.
Michele Rossi è direttore del Centro Immigrazione Asilo e Cooperazione Internazionale di Parma, unitamente ad altri incarichi.
“Questo lavoro – scrive Rossi – nasce da una ricerca condotta nell’ambito della tesi di dottorato in psicologia sociale. Due aspetti hanno concorso alla decisione di proseguire il lavoro: il primo è che la fonte di questo studio sono le domande di asilo autografe redatte dai richiedenti asilo ad integrazione del modello ufficiale con cui si formalizza l’istanza di Protezione Internazionale allo Stato Italiano; il secondo – motivo – è la metodologia. Un gruppo di 20 rifugiati, uomini e donne, rigorosamente tutelati dall’anonimato – come tutti i richiedenti qui citati nelle loro testimonianze – ha collaborato attivamente e continuamente a questo lavoro, volontariamente e gratuitamente. Il loro contributo ha garantito una elaborazione basata sia sull’esperienza individuale, sia sulla collettiva riflessione“.
Il testo è strutturato in 7 capitoli:
Prefazione di Mariacristina Molfetta e Chiara Marchetti
1. Introduzione.
2. Antefatto.
3. La fase pre-migratoria.
4. La fase migratoria.
5. La post-migrazione.
6. I profili migratori: mettere a fuoco l’identità in trasformazione.
7. Conclusioni: identità e co-costruzione del sapere.
“Il dinamismo e la fluidità del processo di migrazione e nuovo insediamento – evidenzia l’Autore – non può quindi risolversi nel mero rapporto tra individuo richiedente/rifugiato versus società di accoglienza, e non può non chiamare in gioco una pluralità di attori e di relazioni. Per costruire dialogo e non passiva e obbediente accettazione o implicito rifiuto servono nuovi strumenti analitici e interpretativi. Occorre riconoscere la complessità di ciascun migrante, ed al tempo, orientarsi con indicatori e predittori per riuscire a individuare spazi dialogici e anche ipotesi per significare divergenze e scarti dai modelli che abbiamo in mente e che vanno esplicitati per essere discussi”.
Una ricerca interessante che merita attenzione, riflessione, dibattito, fatta conoscere.
Il testo è inserito nella Collana della Fondazione Migrantes della CEI al n. 18.
Michele Rossi, “Pensavo di essere libero, e invece no”. Debiti, violenze, sfruttamento dei trafficanti nelle memorie autografe dei rifugiati, Todi, Tau Editrice e Fondazione Migrantes della CEI, 2021, pp. 93, € 15,00.