Postaman, Divertirsi da morire. Il discorso pubblico nell’era dello spettacolo
Una tecnologia genera un modo di vedere e di comprendere la realtà.
Neil Postman, morto nel 2003, è stato docente alla New York University per oltre quarant’anni e tra i più importanti sociologi e teorici dei media del Ventesimo secolo.
La Luiss University Press scegliere di pubblicare questo suo testo degli anni ’80 perché resta una delle diagnosi più efficaci e persuasive sugli effetti socioculturali dei media.
“Secondo Postam il rischio più grave che corrono le società tecnologicamente più avanzate – scrive Matteo Bittanti nella Prefazione – è di morire di divertimento. Laddove Jean Baudrillard citava Disneyland come paradigma di una società americana sempre più simulcrale, Postman indica Las Vegas come capitale del vizio, dell’azzardo e dello spettacolo“.
Il testo è suddiviso in 11 capitoli:
1. Il mezzo della comunicazione è la metafora.
2. L’epistemologia dei mezzi.
3. L’America tipografica.
4. La mentalità tipografica.
5. Il mondo dei “cucù”.
6. L’era dello spettacolo.
7. “Ed ecco a voi…”.
8. Lunga è la via per Betlemme.
9. Possiamo raggiungerlo e votarlo per lui.
10. Insegnare giocando.
11. La profezia di Huxley.
“Ogni volta che ci confrontiamo con una tecnologia, emergente o consolidata – evidenzia Bittanti – dobbiamo chiederci: che cosa guadagniamo e/o perdiamo usando un certo medium rispetto a un altro? Quali effetti produce a livello individuale e sociale? Divertirsi da morire rappresenta un’anomalia tanto anacronistica quanto preziosa“.
Neil Postman, Divertirsi da morire. Il discorso pubblico nell’era dello spettacolo, Roma, Luiss University Press, 2021, pp. 171, € 16,00.