Capire, conoscere, studiare,  Società

Aa.Vv., Non si può più dire niente? 14 punti di vista su politicamente corretto e cancel culture

I temi distinti ma incrociati di politicamente corretto e cancel culture sono all’ordine del giorno, investendo la sfera privata e quella pubblica, i litigi in famiglia o tra amici e le prese di posizione su giornali cartacei, programmi televisivi, podcast, blog, riviste online e social network.

La prestigiosa casa editrice UTET pubblica questo volume che vede insieme 14 firme confrontarsi sul politicamente corretto e cancel culture.

Abbiamo coinvolto – scrive Trigger Warning nella Premessa editoriale – quattordici persone che non sono affatto tutti d’accordo, e che hanno campi di interesse, mestieri e approcci molto diversi. Linguistica, televisione, comicità, filosofia, sociologia, teatro: abbiamo chiesto loro di affrontare il tema principale attraverso la propria formazione, esperienza e sensibilità“.

Il volume è così strutturato:

Matteo Bordone: Una cosa di due, tre giorni al massimo ovvero Anatomia di un merdone; 
Elisa Cuter: Qualcosa di sinistra. Una critica marxista alla wokeness; 
Federica D’Alessio: No debate. Sesso, genere e una discussione che non s’ha da fare; 
Giulio D’Antona: Louis, Dave e gli altri. La comicità e il suo pubblico; 
Federico Faloppa: Breve storia di una strumentalizzazione. Alle origini dell’espressione “politically correct”; 
Liv Ferracchiati: Eventi bizzarri in attesa di una Filosofia del futuro. Quel che so sul politicamente corretto; 
Vera Gheno: La lingua non deve essere un museo. La necessità di un linguaggio inclusivo; 
Jennifer Guerra: Inquadrare l’elefante. Il politicamente corretto come frame di destra; 
Christian Raimo: Un caso esemplare di discriminazione. Ripartire dall’educazione linguistica democratica; 
Daniele Rielli: Il re woke. Il politically correct come tribalismo morale; 
Cinzia Sciuto: Il vicolo cieco dell’identità. Identity politics e cancel culture; 
Neelam Srivastava: Cancellazione o palinsesto? L’eredità coloniale e gli spazi pubblici in Italia; 
Laura Tonini: Ci scusiamo con tutti i nostri telespettatori. Tv, cancel culture e politicamente corretto; 
Raffaele Alberto Ventura: Dieci tesi sul politicamente corretto. Nuovi codici e nuovi conflitti.

Abbiamo rinunciato – evidenzia Trigger Warning nella Premessa editoriale – a qualsiasi raggruppamento per temi, approcci o, ovviamente, fazioni, proprio nell’intento di rifiutare la polarizzazione: non è questo libro lo spazio del dibattito, ma lo spazio in cui mettere gli argomenti sul tavolo. Il dibattito, ci auguriamo, verrà dopo, uscendo dai confini del libro e tornando a far circolare questi quattordici punti di vista su politicamente corretto e cancel culture nella complessità“.

Per l’acquisto diretto del volume.

Aa.Vv.Non si può più dire niente? 14 punti di vista su politicamente corretto e cancel culture, Milano, UTET, 2022, pp. 243, € 17,00.