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Re David, Tempi (retro)moderni. Il lavoro nella fabbrica-rete

Dire che il sindacato è in crisi sembra essere diventato un luogo comune e molti si spingono a immaginare addirittura una società post-sindacale.

Francesca Re David dirige la Federazione Impiegata Operai Metallurgici (FIOM).

Con la prestigiosa casa editrice Jaca Book pubblica questo testo frutto delle conversazioni con Lelio Demichelis.

Sindacato – afferma l’Autrice – è una parola che deriva dal greco syndaké e significa insieme per la giustizia. Il sindacato non è altro che la coalizione delle lavoratrici e dei lavoratori che si mettono insieme per difendere e rappresentare i propri diritti rispetto allo strapotere del capitale, dell’impresa, di fronte a cui singolarmente ogni singolo lavoratore è ovviamente più solo e più ricattabile“.

Il testo è strutturato in 6 capitoli:

1. La grande trasformazione 2.0
2. La frantumazione del lavoro e l’assenza della politica
3. Gli algoritmi, il lavoro e il governo della tecnica
4. Nuovi lavori e vecchie alienazioni

Il sindacato – evidenzia l’Autrice – nasce insieme alla grande fabbrica e con essa ha attraversato tutta la storia del lavoro, dei diritti e della cittadinanza tra Ottocento e Novecento. (…) Il sindacato nasce dalla necessità e dal desiderio dei lavoratori di mettersi in coalizione per combattere lo sfruttamento e far avanzare o tutelare i propri diritti, con il riconoscimento poi da parte della politica che questo è un diritto riconosciuto, non è un diritto di per sé da reprimere“.

Francesca Re DavidTempi (retro)moderni. Il lavoro nella fabbrica-rete, Milano, Jaca Book, 2019, pp. 94, € 15,00.