Antropologia digitale,  Digitale,  Riflessioni

Valerio, La tecnologia è religione

“Nel nostro cervello, la memoria del passato e l’immaginazione del futuro sono nello stesso posto. La coscienza potrebbe essere il luogo – groppo di sostanze organiche e impulsi elettrici – dove immaginazione e memoria coesistono indistinte grazie al linguaggio”.

Chiara Valerio, classe 1978, ha studiato e insegnato matematica per molti anni e ha un dottorato di ricerca in calcolo delle probabilità. È responsabile della narrativa italiana della casa editrice Marsilio e lavora a Rai Radio3. Collabora con «la Repubblica», «L’Espresso» e «Vanity Fair».

Con Einaudi edita questo testo che fa riflettere. La religione si interessa della salvezza dell’anima nei cieli e la tecnologia della conservazione dei dati nel cloud.

“Il pensiero della nostra epoca che si riflette nella nostra tecnica – scrive l’Autrice – è che tutto è presente. Un presente che può essere indefinitamente posticipato e dunque è già futuro. Così, d’altronde, il futuro è quasi sempre già accaduto. Il futuro, cioè, è passato. Il tempo mostra i suoi nodi, simili a certe cinture inca utili agli scambi commerciali”.

Siamo tutti abituati all’esperienza di premere un tasto e vedere qualcosa accadere. Il verbo della scienza è provare, quello di tecnologia e religione è credere.

“Zoom ci riquadra. Da ciò che ci riguarda – evidenzia l’Autrice – siamo passati, con facilità, per semplicità, a ciò che ci riquadra. Ciò di cui siamo al centro, ciò che ha un perimetro, ciò che sembra separato dal resto. E che dal resto sembra proteggerci. Il visibile è incorniciato, il contesto sono i bordi di uno schermo al centro del quale ci siamo noi, o qualcosa o qualcuno che ci interessa. Se c’è il riquadro può non esserci il riguardo”.

Chiara ValerioLa tecnologia è religione, Torino, Einaudi, 2023, pp. 128, € 13,00.