Narrazione,  Psicologia,  Società,  Solitudine

Hertz, Il secolo della solitudine. L’importanza della comunità nell’economia e nella vita di tutti i giorni

Ha senso pensare che ricevere la gentilezza e la cura altrui ci faccia sentire meno soli e abbia benefici sulla salute. Ma è meno ovvio che essere gentili e premurosi e compiere piccoli gesti per gli altri, senza aspettarsi nulla in cambio, abbia un effetto simile.

Noreena Hertz vive a Londra; è economista e consulente per multinazionali e organizzazioni non governative, attualmente dirige il Centre for International Business and Management dell’Università di Cambridge. Collabora con testate come The Guardian, The Washington Post, The New York Times e The Observer. 

La qualificata casa editrice Il Saggiatore traduce dall’inglese (a cura di Luigi Muneratto) e pubblica questo suo testo che consiglio vivamente di leggere.

Soprattutto – scrive l’Autrice – il problema viene sottovalutato a causa del modo in cui si definisce la solitudine. Non solo infatti la solitudine è diversa dall’essere soli – si può essere circondati fisicamente dalle persone e sentirsi comunque soli, o si può stare da soli e non provare solitudine – ma è anche stata spesso definita in termini troppo ristretti. La solitudine che stiamo vivendo nel ventunesimo secolo copre uno spettro molto più ampio della sua definizione tradizionale”.

Il testo è suddiviso in 11 capitoli:

1. Questo è il secolo della solitudine
2. La solitudine uccide
3. Il topo solo
4. La città solitaria
5. L’epoca senza contatto
6. I nostri schermi, il nostro io
7. Soli in ufficio
8. La frusta digitale
9. Sesso, amore e robot
10. L’economia della solitudine
11. Riunirsi in un mondo che si sta disgregando

Il proposito di questo libro – evidenzia l’Autrice – non è solo quello di spiegare l’entità della crisi di solitudine nel XXI secolo, come siamo arrivati fin qui, e il modo in cui peggiorerà se non facciamo nulla per reagire. È anche un invito ad agire. Per i governi e le imprese, certo – la solitudine ha chiari fattori strutturali che essi devono affrontare. Ma anche per ognuno di noi in quanto individui. Perché la società non ci viene offerta già fatta, anche noi facciamo la società, ne facciamo parte e le diamo forma. Se vogliamo quindi fermare il percorso distruttivo della solitudine e recuperare il senso di comunità e coesione che abbiamo perso, dovremo prendere atto che ci sono passi da compiere, come anche compromessi a cui dovremo scendere – tra individualismo e collettivismo, tra interesse personale e sociale, tra anonimato e familiarità, tra comodità e cura degli altri, tra ciò che è giusto per se stessi e ciò che è meglio. (…) Rendersi conto che ognuno di noi ha un ruolo cruciale da svolgere nel contenere la crisi di solitudine è centrale in questo libro“.

Noreena HertzIl secolo della solitudine. L’importanza della comunità nell’economia e nella vita di tutti i giorni, Milano, Il Saggiatore, 2021, pp. 411, € 25,00.