Atti di Convegni

Institutum patristicum augustinianum, La memoria. Forme e finalità del ricordare nel cristianesimo antico. XLVIII Incontro di studiosi dell’Antichità Cristiana, 5-7 maggio 2022

Attraverso il ricordo un gruppo umano acquisisce coscienza della sua persistenza nel tempo e condividendo questa percezione di sé rinsalda la coesione interna. 

La memoria ha un ruolo fondamentale nella costruzione dell’identità, tanto personale quanto collettiva. 

Anche i cristiani dei primi secoli si sono trovati in questa situazione: il ricordo e la continua riproposizione degli eventi connessi a Gesù di Nazaret, riconosciuto come Signore e Cristo, fu un elemento fondamentale e imprescindibile per forgiare la loro identità, sia quella personale che quella comunitaria.

Alla luce di queste dinamiche i testi raccolti in questo volume, opera di 50 autori diversi, hanno evidenziato i dispositivi messi in atto nell’età patristica per conservare la memoria: dalla tradizione orale alle opere scritte, soggette a riscritture e interpretazioni attualizzanti, dalla liturgia ai monumenti materiali.

L’Institutum patristicum augustinianum con la qualificata Edizioni Nerbini pubblica gli atti del XLVIII Incontro di studiosi dell’Antichità Cristiana, tenutosi a Roma 5-7 maggio 2022, nella collana Studia Ephemerides Augustinianum n. 164.

“L’uso della memoria, la sua funzione, le sue forme – scrive Laura Faranda – sono tuttavia eterogenee e molteplici. Dipendono dai contesti storici e culturali, dai paesaggi materiali, dagli orizzonti simbolici nei quali le persone sono immerse. Cosicché, in termini antropologici dovremmo sempre parlare di memorie al plurale, per spostare l’attenzione non tanto e non solo sul meccanismo del ricordare ma sulle sue manifestazioni, su quello che il ricordo genera in termini di autorappresentazione collettiva”.

Il volume è suddiviso in 13 sezioni.

“La memoria – evidenzia Faranda – è la forma attraverso la quale un singolo individuo o una specifica comunità incorporano un passato reputato distintivo e identificante. La memoria genealogica, ad esempio, consente di stabilire una precisa filiazione identitaria tra il singolo e il suo gruppo lignatico di appartenenza; oppure un riconoscibile legame mitico tra un lignaggio e un clan, legittimando con ciò sia l’andamento lineare del tempo “strutturale” di una cultura, sia il principio di edificazione del suo passato fondativo”.

Institutum patristicum augustinianum, La memoria. Forme e finalità del ricordare nel cristianesimo antico. XLVIII Incontro di studiosi dell’Antichità Cristiana, 5-7 maggio 2022, Firenze, Nerbini, 2023, pp. 664, € 80.00.