Mutazioni climatiche,  Trasformazioni e mutazioni

Mancuso, Fitopolis, la città vivente

Da come immagineremo le nostre città nei prossimi anni dipenderà una parte consistente delle nostre possibilità di sopravvivenza.

Stefano Mancuso dirige il Laboratorio Internazionale di Neurobiologia Vegetale (LINV) dell’Università degli Studi di Firenze, dove è professore ordinario. È direttore scientifico della Fondazione per il Futuro delle Città, membro fondatore dell’International Society for Plant Signaling & Behavior e accademico emerito dell’Accademia dei Georgofili.

Con la qualificata casa editrice Laterza pubblica questo testo a partire dalla consapevolezza che le città del futuro, siano esse costruite ex novo o rinnovate, devono trasformarsi in fitopolis, luoghi in cui il rapporto fra piante e animali si riavvicini al rapporto armonico che troviamo in natura. 

“La relazione fra uomini e piante – scrive l’Autore nel Prologo – è un tema impegnativo: riguarda qualcosa la cui vera essenza sfugge alla gran parte di noi, nonostante sia così semplice da poterla descrivere con una sola parola: dipendenza. La vita animale dipende da quella vegetale. Senza le piante l’intera vita animale sarebbe impossibile. Le piante, secondo la mirabile definizione di Kliment Timirjazev, botanico russo dell’inizio del xx secolo, sono l’anello che lega il Sole alla Terra. Grazie alla fotosintesi, i vegetali riescono nell’apparentemente miracoloso risultato di trasformare l’energia luminosa del Sole nell’energia chimica (zuccheri) che permette agli animali di vivere e moltiplicarsi. È la fotosintesi il vero motore della vita: acqua, luce e anidride carbonica per produrre zuccheri e ossigeno”. 

Il testo è così suddiviso:

L’uomo è misura di tutte le cose
Il corpo che si fa architettura
La città in evoluzione
La sopravvivenza del più adatto
Il metabolismo urbano
La città diffusa
Fitopolis
Le vie degli alberi

“La nostra relazione con le piante – evidenzia l’Autore – non si esaurisce affatto nella semplice dipendenza alimentare o energetica, comunque la si voglia definire, ma è molto più profonda e implica una forte azione delle piante su qualunque aspetto della nostra vita. Anche quando si tratta di costruire o cambiare il modo in cui intendiamo le città, ascoltare quelle 20.000 generazioni che ci hanno preceduto e per le quali una foresta era la casa può rivelarsi fondamentale. In un periodo di così drastici cambiamenti, in cui la resistenza e la capacità di adattamento diventano valori fondamentali, immaginare le nostre città come organismi diffusi e in comunità con il resto del vivente, in breve immaginare le nostre fitopolis costruite come fossero delle piante, potrebbe regalare enormi vantaggi alla nostra specie e al pianeta”.

Stefano MancusoFitopolis, la città vivente, Bari, Laterza, 2023, pp. 168, € 18,00.