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Zanchi, Qualcosa ci parla. Sussurri e grida tra una tempesta e l’altra

Il nonno di don Giuliano Zanchi: Zanchi Paolo Michele. È la foto di suo nonno in uniforme militare del tempo (classe 1896) ad aprire il suo piccolo e sostanzioso libro appena pubblicato con le Edizioni Messaggero.
Durante i corsi di esercizi spirituali, relazioni a convegni o altro, sovente cito mio nonno Severino, qualche anno poco avanti al nonno di don Giuliano – prete della diocesi di Bergamo -, con una frase che mi disse quando gli comunicai l’intenzione di entrare in seminario, a 18 anni, mentre stava zappando nella vigna (è tutto dire!): “Quando chiudi la porta ascolta il rumore che fa”. Oggi, 51 anni e 27 di ministero, continuo a nutrirmi di queste parole che vanno spiegate di persona nell’incontro faccia a faccia.
Da diversi anni leggo con interesse le pubblicazioni di don Giuliano (vicini di età anagrafica e conosciuto qui a Pordenone anni fa) persona che consegna il suo pensiero nel terreno del realismo e della consapevolezza, quest’ultima auspicabile in chi legge! In queste prime settimane del 2021 ho lasciato decantare alcuni pensieri di questo testo giorno dopo giorno, per avvertirne la consegna nei giorni successivi.
Mentre leggo e sfoglio queste pagine sono riportato mentalmente, e interiormente, ai mesi passati, dall’inizio della diffusione del Covid-19 a oggi.
Grazie a Dio don Giuliano non usa mai l’ecclesialese nei suoi pensieri (pubblicati e parlati), tanto meno quel tono convenzionale che non vuole irritare nessuno, specie dentro la Chiesa. La libertà interiore è un dono che la vita ti fa nel tempo, sempre che da essa ti lascia trovare e fecondare. Mi trovo in sintonia con questo stile, vuoi anche per l’attraversata carsica di bonifica interiore che il buon Dio mi ha fatto vivere negli anni passati, e ne sento tutto il riverbero profondo di bene.
La mia impressione – scrive don Giuliano riferito non solo al tempo della pandemia – è che in generale la Chiesa sia rimasta senza parole“, lei che per natura è chiamata “al carisma della parola“.
23 paragrafi che strutturano questo libretto, breve e intenso, che paragono a 23 strumenti che si trovano in un qualsiasi cantiere edile in costruzione di qualcosa.
Mentre leggevo queste pagine è arrivata la seconda richiesta di Bergoglio alla CEI (30 gennaio 2021) per l’avvio del sinodo nazionale. Se questo cantiere del sinodo della Chiesa in Italia sarà aperto – lo vedremo – in questo piccolo testo si trovano molti attrezzi per ri-costruire, anzi, ri-generare relazioni e ambienti, linguaggi e prospettive, grammatiche e sentieri in ciascuna delle parrocchie italiane.
Una foto in bianco e nero apre il testo, una foto in bianco e nero lo chiude. Per sapere, questa seconda, che foto è… comperate il testo!
Grazie don Giuliano.

Giuliano Zanchi, Qualcosa ci parla. Sussurri e grida tra una tempesta e l’altra, Padova, Edizioni Messaggero Padova, 2021, pp. 137, € 12,00.