Lettere e appunti,  Paolo VI,  Testimonianza

Montini, Pensieri giovanili (1919-1921)

Le foto delle pagine dattiloscritte a mano dal giovane seminarista originario di Concesio, e riportate in questo testo, sono come un piccolo ponte che ti permettono di affacciarti alla personalità di colui che, da lì a poco, sarebbe stato ordinato prete: don Giovanni Battista Montini.
Un pregevole Quaderno (n. 35) curato da Angelo Maffeis, pubblicato dall’Istituto Paolo VI con l’editore Studium nel centenario dell’ordinazione sacerdotale del futuro Paolo VI (29 maggio 1920 – 29 maggio 2020).
I Pensieri che pubblichiamo – scrive il curatore Maffeis – accompagnano un tratto della vita di Giovanni Battista Montini segnate da scelte impegnative e pubbliche sul piano ecclesiale, dopo gli anni in cui aveva sì frequentato i corsi teologici del Seminario di Brescia, continuando però ad abitare in famiglia e senza accedere allo stato clericale“.
Leggere, anzi, meditare su questi Pensieri del giovane seminarista e poi prete don Battista, è come un essere presi per mano da timori, speranze, attese. “Si che temo. Vedi, mio Dio? Vedi che temo – appunta 16 settembre 1919 l’inizio dei primi pensieri che annota in un’agenda -. Temo soprattutto che cessi l’entusiasmo, la gioia, la bellezza della via che a Te conduce. Ma tu puoi e tu vigili“.
Da un anno era terminato il primo conflitto mondiale (guerra del 1915-1918). Di morte e distruzione i suoi giovani occhi ne avevano vista tanta. “Quando muore alcuno – scrive il giovane Battista rivolgendosi a Cristo in occasione della morte del suo compagno di scuola Lionello Nardini entrato in Seminario, ma poi chiamato alle armi e deceduto in un ospedale da campo nel 1918 – non pensate alla sua corruzione, e a quanto la sua morte travolge con lui, pensate, se avete, se abbiamo fede, se abbiamo fede al suo spirito, che vive“.
Suggerisco vivamente la meditazione di queste pagine ai seminaristi che sono in cammino verso il sacerdozio, specie nei momenti di crisi. In queste pagine possono trovare una profondità interiore che aiuta a far crescere chi vi si sofferma.
Suggerisco questo testo, inoltre, agli educatori dei Seminari per saper cogliere quelle intuizioni di azione che sovente sono necessarie nel trattare casi non semplici da discernere.
Suggerisco, non da ultimo, la lettura di queste pagine ai genitori perché se un figlio chiede di entrare in Seminario, si sentano sostenuti e incoraggiati dalle parole del giovane che il 10 novembre 1920, già prete da alcuni mesi, cosi appunta nell’agendina: “Ore 21.20 entro nel Collegio Lombardo“.
Per ciascuno il Signore ha la sua ora di chiamata.
Non sono mai stato a visitare l’Istituto Paolo VI a Brescia e spero che ve ne sia l’occasione.

Giovanni Battista MontiniPensieri giovanili (1919-1921) a cura di Angelo Maffeis, Quaderni dell’Istituto n. 35, Brescia, Istituto Paolo VI – Edizioni Studium, 2020, pp. 144, € 18,00.