Meglio, Il pasto silenzioso. Un sociologo alla mensa dei monaci
Nei refettori dei monasteri non ci si dà le spalle. Tutti vedono tutti. Perchè il pasto è un atto al pari degli altri: preghiera, lavoro, riposo, accoglienza pellegrini in parlatorio. Il pasto è volto rivolto. L’Autore di questo libro Lucio Meglio parte dalla tavola dei monasteri per ritornare ad essa come luogo di relazione.
Da più di un anno, causa Covid, è difficile mangiare in un ristorante. Una delle scene più ricorrenti è nel vedere la persona che mangia e dalle orecchie scendono le cuffiette; oppure, mangia e con il dito scorre lo schermo di smartphone e iPad.
Là dove è possibile, e permesso, l’esperienza di sedersi a tavola con i monaci è un atto che non ti catapulta (solo) in un mondo diverso, ma nel mondo interiore di te stesso. Perché mentre mangi è la lettura – della Bibbia, testi dei Padri della Chiesa, o di altri testi scelti – che ti accompagna come ingrediente nutriente assieme al silenzio. Il silenzio, nella tavola del monastero, è il monaco invisibile, ma presente. Se lo ascolti, ti parla.
“Il silenzio appare come un tipo di legame fondamentale dove – scrive il prof. Meglio che insegna sociologia all’Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale – nel momento di mangiare assieme, si costruisce una sfera narrativa e fenomenologica propria della costruzione di una identità“.
Pubblicato nella Collana Biblioteca testi e studi di Carocci editore il testo è diviso in 4 parti:
1a parte, l’Autore offre alcune “coordinate generali entro cui collocare il triplice rapporto tra cibo-monachesimo-silenzio“.
2a parte, qui Meglio riprende il rapporto tra cibo e religione mettendolo a confronto “con una specifica vita monastica rappresentata dall’ordine certosino con l’obiettivo di capire quale potrebbe essere il ruolo che il silenzio generalizzato riveste nel costruire una struttura relazionale all’interno del desinare monastico“.
3a parte, l’Autore tratta del rapporto tra il monaco e le bevande, in particolare il vino.
4a parte, offre alcune interviste che l’Autore ha raccolto (via mail) con alcuni monaci di diversi ordini monastici nel rapporto del silenzio con le pratiche alimentari.
Un testo interessante, quello tracciato dal prof. Meglio, perchè invita lettrice e lettore a recuperare il silenzio nella propria vita feriale, satura di rumori e suoni non solo uditivi, ma soprattutto carsici nell’anima.
“Nella società tecnologica – conclude l’Autore – sono sempre più le persone che cercano di sperimentare momenti di silenzio all’interno dei monasteri“.
Dalla tavola monastica alla tavola di casa: il silenzio ritorni ad essere il vero pasto desiderato, atteso, ricercato.
Lucio Meglio, Il pasto silenzioso. Un sociologo alla mensa dei monaci, Roma, Carocci, 2020, pp. 110, € 13,00.