De Masi, Smart working. La rivoluzione del lavoro intelligente
La scrivania del lavoro sarà sempre più un ricordo legato al passato. Ben 8 milioni di persone in Italia durante la pandemia da Covid hanno lavorato da casa o là da dove si alloggiavano (non necessariamente la propria residenza abitativa). Eh si, perchè ciò che prima era sinonimo del binomio lavoro = ufficio, oggi il binomio è lavoro = ovunque.
Domenico De Masi, che non ha bisogno di presentazioni essendo un noto sociologo e studioso della persona nelle sue poliedriche forme per tutta la sua vita, con Marsilio ha pubblicato un poderoso testo, assieme a contributi di colleghe e colleghi, sullo smart working, parola e realtà entrata nelle case.
“Lo smart working – scrive De Maso – non si riduce al semplice spostamento del luogo di lavoro ma consiste in un modo nuovo di guardare il mondo“.
È proprio così. Dopo i primi mesi di lavoro da casa, tante aziende hanno rinunciato a pagare l’affitto di alcuni piani nei palazzi dediti al lavoro dei propri dipendenti. Perché continuare a pagare l’affitto per dei locali che rimanevano vuoti e i loro dipendenti erano tutti a casa, lavorando in smart working?
Come per tutte le cose, vi sono gli entusiasti e gli scettici. Sta di fatto, però, che il cambiamento corre rapido e spesso non attende le riflessioni in merito. Semmai, queste, vengono dopo.
“Il lavoro agile – una delle molteplici definizioni di smart working – non è qualcosa che si crea istantaneamente – quando invece per la maggior parte delle persone non attrezzate alla mentalità dello smart working si sono ritrovati improvvisati e improvvisatori, con conseguenze annesse – ma richiede tempo ed energia, non solo da parte dell’organizzazione ma anche dei dipendenti“.
Bisogna creare, ex novo per molti, uno stile di lavoro. “Occorre sviluppare tutta una serie di attività di progettazione, individuazione degli obiettivi, raccolta di informazioni, valutazione, comprensione e interpretazione delle esigenze aziendali attuali e future“.
Un testo importante, quello scritto da De Masi (assieme a Piero Abate, Marco Bentivogli, Federico Butera, Francesco Caio, Luca De Biase, Giordano Fatali, Donata Francescato, Umberto Romagnoli, Elisabetta Romano, Chiara Saraceno, Luisa Todini) che aiuta non solo a capire lo smart working, ma a reimpostare forma e contenuti del lavoro per l’imprenditore e il dipendente. E del dipendente con la sua famiglia, perché lavorare a/da casa coinvolge spazi, ambienti, persone, tempi, ecc.
Domenico De Masi, Smart working. La rivoluzione del lavoro intelligente, Venezia, Marsilio, 2020, pp. 678, € 24,00.