Muzzioli, Scritture della catastrofe. Istruzioni e ragguagli per un viaggio nelle distopie
Leggere questo libro in piena pandemia, e soprattutto con lo scenario incerto sul futuro di nuovi virus in agguato, ti costringe a tenere i piedi per terra. Francesco Muzzioli, docente di Critica letteraria alla Sapienza Università di Roma, ha pubblicato con Meltemi un testo che può apparire, inizialmente, difficile e ostico da addentrarvi per il linguaggio usato. Poi, invece, sei tirato dentro man mano che l’Autore svela e disvela la distopia.
“Quando inizia la distopia? – si domanda Muzzioli -. È facile rispondere che inizia assieme all’utopia. Ne è in qualche modo il parassita, o diciamo pure l’ombra, il rovescio. Un compagno ineliminibile. Se la mente umana si mette a immaginare la vita sociale ‘come dovrebbe essere’ è perchè le cose vanno decisamente troppo male. Il primo scenario distopico è proprio il fondale su cui si staglia l’utopia, cioè la situazione reale“.
Romanzi, fumetti, cinema, canzoni sono impregnati di distopia e utopia assieme. Il termine distopico richiama scenari negativi, tutt’altro che utopici e desiderosi di bene in meglio, ma semmai di male in peggio. Infatti, come evidenzia l’Autore, totalitarismo e catastrofismo sono il terreno fertile della distopia.
“La più classica della distopia – scrive Muzzioli – si incentra sulla tematica del totalitarismo, affermandosi in coincidenza dell’istaurarsi di regimi diattatoriali e polizieschi e, in generale, con lo sviluppo dell’autoritarismo in seno alla società di massa. Il distopico – dunque – si incontra con il dispotico“.
E i tratti del totalitarismo che il mondo ha conosciuto, e conosce ancora, sono ben chiari: “la presenza onnipervadente del leader carismatico – evidenzia l’Autore nel libro – (figura diabolica, l’opposto del legislatore utopistico); lo stato di polizia e il controllo completo (fin dentro i pensieri); l’omogenizzazione della massa e l’induzione del consenso con pratiche di tranche collettiva; la repressione capillare individuo per individuo, non esulando l’uso della tortura“.
Leggendo questi tratti di Muzzioli, sono più che riscontrabili e, purtroppo, ancora reiterati in diversi regimi totalitari. Questo libro, pertanto, aiuta a ben inquadrare la categoria della distopia, rendendola ancora più concreta nella realtà quotidiana.
Francesco Muzzioli, Scritture della catastrofe. Istruzioni e ragguagli per un viaggio nelle distopie, Milano, Meltemi, 2021, pp. 330, € 24,00.