Giusti-Milone, Terapia del lutto. La cura delle perdite significative
Mi fanno riflettere in profondità le parole del Salmo 102: “Come l’erba sono i giorni dell’uomo, come il fiore del campo, così egli fiorisce. Lo investe il vento e più non esiste e il suo posto non lo riconosce”.
Portare un fiore al cimitero davanti la lapide del proprio caro defunto come memoria di una vita condivisa (nella gioia e nella fatica). Vi sono persone che, dal momento del lutto del proprio familiare, ogni giorno si recano in cimitero. Vi sono persone, invece, che non vi mettono più piede.
L’elaborazione del lutto è estremamente individuale e individuale è quella che chiamo la scelta al crocevia. Come prete ho celebrato tanti funerali. Per alcuni di essi, a tutt’oggi alcune persone sono ancora implose nel buio cupo di una vita insensata dopo la perdita subita. Per tante altre persone, invece, la morte del familiare è stato come un incrocio: la loro vita ha cambiato decisamente registro anche in relazione all’età della morte. Molte di esse hanno trasformato la morte in vita, la perdita in dono, la fine in inizio. Ma non tutti ci riescono. E va sempre rispettato.
Ho trovato ben scritto e redatto questo testo – edito con Armando editore – da Edoardo Giusti (Presidente dell’ASPIC Associazione per lo sviluppo psicologico dell’individuo e della comunità) e da Anna Milone (Psicologa e psicoterapeuta specializzata presso l’ASPIC). L’approccio è di tipo clinico e scientifico, partendo dalla formazione e dall’esperienza dei due Autori.
“In questo volume – scrivono gli Autori – sono affrontati i temi della perdita e del lutto analizzati in ogni fascia d’età e di vita. A seconda dell’età in cui avviene il lutto e/o la perdita, vi sono differenti conseguenze e differenti modalità di intervento“.
Non sempre la persona che subisce una perdita e un lutto è consapevole di aver bisogno di aiuto. L’esperienza mi dice che dietro frasi come queste “cerchiamo di andare avanti” in realtà non vi è una piena coscienza di cosa è accaduto e, di lì a breve o medio termine, la mancata consapevolezza sfocia in molteplici reazioni. Non sempre buone.
Il testo è suddiviso in 2 parti e 7 capitoli:
Prima parte. Il lutto: teorie cliniche e scientifiche
1. I modelli teorici di riferimento del lutto.
2. Neuropsicologia e cura degli eventi luttuosi.
3. Principi di base per l’accompagnamento clinico.
Seconda parte: trattamento del lutto nel ciclo della vita
4. Interventi per il lutto infantile.
5. Interventi per il lutto di adolescenti.
6. Interventi con adulti.
7. Interventi con le perdite inattese.
“Essere inseriti dopo un lutto in un ambiente, sia esso familiare o sociale, positivo o meglio propositivo – evidenziano Giusti e Milone – favorisce la libera espressioni delle emozioni, permette alla persona che ha subìto la perdita di sentirsi accolto, ascoltato e libero di avere il suo tempo per ritornare ad una quotidianità, rielaborata“.
Francesco d’Assisi chiamava il congedo definitivo sorella morte. In un tempo storico dove si voleva esorcizzare la morte a tutti i costi, è arrivata la pandemia a farcela sentire meno nemica, e più sorella.
Iniziare a riconciliarsi con la morte permanente è un saggio aiuto per iniziare a mettere ordine e pace nelle morti provvisorie che disseminiamo nelle relazioni quotidiane.
Edoardo Giusti – Anna Milone, Terapia del lutto. La cura delle perdite significative, Roma, Armando editore, 2021, p. 125, € 15,00.