Celebrare,  Liturgia & riti

Belli, L’epoca dei riti tristi

Se alla Chiesa rimangono solo i riti liturgici, mi chiedo quale sarà la sua incidenza sociale, culturale, antropologica nell’oggi e nel futuro.
Anch’io – come l’Autore di questo testo e tanti altri sacerdoti – mi sono ritrovato a celebrare da solo nel pieno lockdown a causa del Covid-19. La gente cercava la Messa. Coloro che si dichiarano atei chiedevano che ai propri cari (papà, mamma, fratelli, ecc.) morti per Covid da soli, in una stanza e poi nell’obitorio dove non si poteva entrare, fosse data degna sepoltura.
Il rito della morte, le esequie, sta consegnando un’inedita vita alla Chiesa di oggi.
Ho letto con attenzione questo testo edito con Queriniana e scritto da don Manuel Belli, sacerdote della diocesi di Bergamo e che vede nella liturgia il suo centro di studio, insegnando teologia dei sacramenti.
È un testo da non passare troppo velocemente nello scaffale, ma da tenere sulla scrivania, sottolinearlo nelle parti che maggiormente chiamano in causa chi lo legge. Perché l’Autore prende spunto dai riti liturgici per poi esplorare il vasto paniere di riti e ritualità di cui è nutrito il nostro vivere quotidiano.
Un’epoca che cambia – scrive l’Autore – significa che cambiano i riti che fanno la vita. Ciò che queste pagine non vorrebbero essere è una condanna senza appello dei nostri giorni: la tecnologia ci permette cose incredibili, ma non è detto che siamo più felici“.
Il testo è strutturato in 13 capitoli più un appendice delle FAQ (le domande frequenti, note alle quali l’Autore accenna una risposta):
1° L’epoca dei riti tristi?
2° Quando il cibo diventa buono?
3° La domenica andando a Messa.
4° La battaglia persa di Halloween.
5° La moltiplicazione delle corone d’alloro.
6° Musica da scaricare.
7° Presepe, crocifisso e polemica.
8° Quant’è bella giovinezza che non fugge mai.
9° Mi annoio.
10. Viaggiare all’epoca di Ryaner.
11. La rivoluzione informatica.
12. Tinder, ovvero come ti cambio l’amore.
13. Provvisori appunti per riti felici.
Invito a soffermarsi particolarmente sul capitolo 13°, quando l’Autore si domanda e chiede di domandarsi: “Visto che più nessuno si mette ad ascoltare uno che parla, perché non usare la multimedialità durante l’omelia? Visto che siamo sempre di più on line e sempre meno in presenza a che scopo insistere sulla convocazione dell’assemblea?“.
Auspico che questo testo favorisca la riflessione tra sacerdoti, tra laici e aiuti ad avviare decisioni che maturano nel qui e ora della storia, senza lasciarsi prendere dalla sirene di ieri e di quelle futuristiche. Il discernere ha i piedi nel reale. Sempre.

Manuel BelliL’epoca dei riti tristi, Brescia, Queriniana, 2021, pp. 229, € 16,00.