Fabian, Il tempo e gli altri. Come l’antropologia costruisce il proprio oggetto
Questo testo è considerato, da studiosi e antropologi, una pietra miliare del percorso critico dell’antropologia degli ultimi decenni.
Pubblicato con Meltemi questo testo è scritto Johannes Fabian, docente emerito di antropologia culturale all’università di Amsterdam, con particolare attenzione alla ricerca etnografica ai movimenti religiosi e alle culture popolari dello Zaire, l’attuale Repubblica Democratica del Congo.
“Il tempo e gli Altri – scrive Ugo Fabietti nella presentazione – non è un libro facile. La sua tesi centrale (ovvero l’allontanamento dell’Altro in un ‘altro tempo’) è considerata come uno dei punti irrinunciabili di una qualunque antropologia che si voglia critica dei propri assunti metodologici ed epistemologici“.
Il testo è suddiviso in 4 capitoli:
1° Il Tempo e l’Altro emergente.
2° Il nostro tempo, il loro Tempo, nessun Tempo: la coevità negata.
3° Il Tempo e la scrittura dell’Altro.
4° L’Altro e l’occhio: il Tempo e la retorica dello sguardo.
“Fabian – prosegue Fabietti – individua nella scissione esperienziale dell’antropologo, come etnografo sul campo da un lato e come teorico dall’altro, la frattura generatrice dell’allontanamento degli Altri in un Tempo ‘altro’ (allocronismo). La contemporaneità che si produce sul campo tra l’etnografo e i suoi interlocutori non si traduce in un riconoscimento di coevità tra la società dell’antropologo e quella degli Altri. Alla contemporaneità subentra infatti così l’allocronismo, dove gli ‘Altri’ sono ‘in un altro Tempo“.
Anticipatore di tendenze e teorie affermatesi nella storia, Fabian ricolloca noi e gli Altri nello stesso Spazio e nello stesso Tempo, promuovendo un dialogo in cui tutti sono protagonisti e portatori di una propria unica e significativa storia.
Johannes Fabian, Il tempo e gli altri. Come l’antropologia costruisce il proprio oggetto, Milano, Meltemi, 2021, pp. 295, € 20,00.