Leoncini, Forte come la vita, liquido come l’amore
Nella società liquida le cose rotte non si riparano più, ma si rimpiazzano subito.
Thomas Leoncini è un giovane scrittore (1985), con una laurea in psicologia. Papa Francesco nel 2018 lo ha nominato membro laico del Sinodo dei giovani.
Con Solferino pubblica questo testo interessante perché Leoncini esplora i cambiamenti delle relazioni nella società liquida dell’effimero, arrivando a tracciare una breve filosofia della vita quotidiana in chiave autobiografica dove affronta le trasformazioni di un mondo dominato dal web, dalla mutazione tecnologica del corpo, dall’aggressività riversata sui social.
“Siamo diventati schiavi del possesso del tempo – scrive l’Autore nel primo capitolo – che inconsciamente continuiamo a desiderare e a idealizzare come qualcosa di definitivo. In pochi anni siamo passati da una società di produttori a una società di consumatori, nella quale anche un concetto antico e primordiale come l’amore soggiace all’idea di consumo, scarto e riciclo, anziché obbedire alla necessità di riparare le cose usate e magari rovinate dal passaggio del tempo“.
Il testo è introdotto da una lettera del Dalai Lama ai giovani. Seguono 3 parti:
Prima parte. Liquido come l’amore (e la bellezza).
Seconda parte. L’amore e il possesso (se posso averlo, devo averlo).
Terza parte. Una società che distrugge l’amore è una società che distrugge la democrazia.
“Bauman – racconta Leoncini – mi ha fatto riflettere su come ogni vetrina di negozio sia un invito a essere felici, e su come la felicità sia sempre più un concetto in vendita a pochi spiccioli, che si compra facendo shopping“.
Thomas Leoncini, Forte come la vita, liquido come l’amore, Milano, Solferino, 2021, p. 220, € 16,00.