Antropologia,  Società,  Vizi capitali

Airaldi, Essere avari. Storia della febbre del possesso

Domanda: essere avari è una trincea per difendersi o è una questione sociale?
Gabriella Airaldi è specialista di Storia mediterranea e delle relazioni internazionali.
Con l’editore Marietti pubblica questo testo sull’avarizia.
Essere avari – scrive Airaldi nella Premessa – è una storia che viene da molto lontano assume sfumature diverse prima di arrivare alla formazione e all’espansione sul piano globale di quello che abbiamo scelto di definire il ‘canone occidentale’. In tutti i tempi e in tutti i luoghi le società che innestano sui beni fondiari la loro organizzazione politica ed economica sono portate a respingere ogni tentativo di cambiamento dell’assetto sociale“.

Il testo è strutturato in due parti:

Parte prima. Lontano nel tempo
– Preludio
– Continuità e rivoluzione
– Guerrieri e mercenari
– Vizi e virtù. Potenza di un numero perfetto

Parte seconda. Il canone occidentale
– Mille e non più mille
– Tempo della Chiesa e tempo del mercante
– Contrappunti e sfasature
– Con amore volere. Il canone occidentale
– Dibattito sulla modernità
– Le metamorfosi del capitalismo
– Lunga durata e ultimi fuochi

Il capitalismo nasce in Italia – evidenzia l’Autrice – e di lì parte la sua diffusione in Europa e nel mondo. In breve tempo il denaro assume un ruolo dominante, il volto della società muta e mutano le coordinate sulle quali si innestano vocaboli come cupidigia e avarizia“.

Gabriella Airaldi, Essere avari. Storia della febbre del possesso, Bologna, Marietti, 2021, pp. 212, € 15,00.