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Zappella, Il Vangelo secondo Erri De Luca

Erri De Luca ha sempre pervicacemente rivendicato il suo essere “un non-credente non-ateo“.

Luciano Zappella è docente di lettere, oltre che del rapporto tra Bibbia e letteratura, si occupa in particolare di narratologia biblica, cui ha dedicato il Manuale di analisi narrativa biblica.

Con Claudiana editore pubblica questo testo con l’intento di mettere in risalto le coordinate della presenza della Bibbia nella multiforme opera di Erri De Luca.

Pur non rivendicandola per sé stesso – scrive l’Autore – anzi avvertendone la mancanza, De Luca prende sul serio l’esperienza della fede, senza confinarla in un ruolo residuale. È un non credente che tuttavia è testimone della fede altrui, un non credente che crede in coloro che credono, prendendoli sul serio“.

Zappella riporta una frase di De Luca alquanto incisiva, tratta dal testo “In alto a sinistra”:

Mi è bastata la fede degli altri.
In alcune vite di quelle persone ho visto l’impronta digitale di Dio,
così come resta nei libri sacri del loro credo.
Sono un testimone secondario, non ho visto l’orso,
ma ho trovato le orme, un alveare saccheggiato, indizi insomma di un passaggio“.

Il testo è strutturato in 4 capitoli e relativi sottoparagrafi:

Introduzione. Il paradosso De Luca: tra estraneità e appartenenza
1. Visitare l’origine: il De Luca spigolatore.
2. L’orecchio e la voce: il De Luca targumista.
3. La polvere della Scrittura: il De Luca midrashista
4. Dalla Scrittura alla scrittura: il De Luca narratore

Penso che definirsi non credente – evidenzia l’Autore – senza per questo denigrare la fede altrui, bensì apprezzandola e perfino sentendone la nostalgia, corrisponda per De Luca allo sperimentare il sentimento di appartenenza a una estraneità che non è però denigratoria nei confronti di chi appartiene. Sono due le «pietre d’inciampo» che gli rendono impraticabile il credere: la preghiera (dare del tu a Dio) e il perdono“.

Luciano ZappellaIl Vangelo secondo Erri De Luca, Torino, Claudiana, 2021, pp. 216, € 14,50.