Comunicare & essere,  Comunicazione,  Filosofia & Tecnologia

Kaplan, Il duologo. La vita del dialogo

Il problema non è più quello di fare in modo che la gente si esprima, ma di procurare loro gli interstizi di solitudine e di silenzio a partire dai quali avranno finalmente qualcosa da dire.
È una frase, questa, del filosofo francese Gilles Deleuze morto nel 1995 e che Kaplan appone all’inizio del suo scritto.

Abraham Kaplan, morto nel 1993, è stato un filosofo americano di origine ucraina, docente all’Università della California e all’Università del Michigan. Allievo di Bertrand Russell, è ricordato per i suoi studi sulle scienze comportamentali.

La casa editrice Morcelliana traduce dall’inglese (a cura di Giovanni Scarafile) e pubblica nella Collana Pellicano Rosso questo breve e intenso libretto che suggerisco di leggere.

Kaplan parte da una domanda: “cosa succede alle persone quando comunicano? Voglio affrontare questa domanda nei termini di una categoria di base del pensiero di Buber, senza dubbio familiare a molti di voi, riguardante due modalità di relazione umana: la modalità “Io-Tu” e la modalità “Io-Esso”. In parole povere, nella prima modalità sia noi che l’altro ci accettiamo come esseri umani quali siamo; nella seconda modalità, disumanizziamo, spersonalizziamo l’altro e, nello stesso processo, disumanizziamo e spersonalizziamo noi stessi“.

Il testo è suddiviso in due parti:

Prima parte
Introduzione di Giovanni Scarafile

Seconda parte
Il duologo. La vita del dialogo, di Abraham Kaplan

1. saluti iniziali.
2. Cosa succede alle persone quando comunicano?
3. L’indebita assunzione di una mentalità tecnologica.
4. La pervasività del rumore.
5. Essere umani.
6. Il duologo.
7. Se realmente parlo con te, allora non ho niente da dirti.
8. Collettività e comunità.
9. Una sintassi del silenzio.

Sembra che la nostra società – evidenzia giustamente Kaplan – abbia sempre più l’orrore del silenzio. Ovunque andiamo al giorno d’oggi c’è qualcuno che ci sta propinando qualcosa nelle orecchie, che sia in un mercato, in un ascensore, in un aereo, in un ristorante o in un’aula di scuola. Se non sono i discorsi che dobbiamo ascoltare, allora è la nozione di musica di qualcuno, o qualcos’altro a riempire il vuoto percettivo.

Abraham KaplanIl duologo. La vita del dialogo, Brescia, Morcelliana, 2021, pp. 96, € 10,00.