Mazzi, Donne in fuga. Vite ribelli nel Medioevo
Non assecondare la volontà della famiglia, non ubbidire a padri, mariti o padroni, manifestare indipendenza di giudizio e di comportamento, rendeva la donna una ribelle.
Maria Serena Mazzi ha insegnato Storia medievale nell’Università di Ferrara.
Con la casa editrice Il Mulino pubblica questo libro dove racconta la storia di quelle donne, celebri o ignote, sante, regine, badesse, semplici monache, umili contadine, serve, schiave, eretiche, streghe, prostitute, che si sono ribellate, che hanno scelto di sottrarsi a destini segnati, resistendo, opponendosi, fuggendo.
“Negli ultimi decenni – scrive l’Autrice nella Premessa – la storiografia si è arricchita di ricerche specifiche sul ruolo delle donne nell’età medievale, sulle loro condizioni di vita, l’educazione, la spiritualità, il loro posto nella società“.
Il testo è suddiviso in 4 capitoli:
1. Uscire dai limiti
2. Nella buona e nella cattiva sorte
3. Recluse
4. Via dai padroni
“Qualunque fosse il modo di fuggire – evidenzia l’Autrice – dal mettersi in viaggio al murarsi in una cella, le donne intendevano, con la loro ribellione, modificare l’esistente, rifiutando un presente e una realtà inaccettabili. Si fuggiva per inquietudine, per opposizione, per cercare la salvezza, per rompere vincoli imposti, per evadere dalle istituzioni segreganti, per sottrarsi alle violenze della guerra“.
Per l’acquisto diretto del testo.
Maria Serena Mazzi, Donne in fuga. Vite ribelli nel Medioevo, Bologna, Il Mulino, 2017, pp. 180, € 12,00.