Dall’Asta, La croce e il volto. Percorsi tra arte, cinema e teologia. Nuova edizione
Domanda: oggi, come si può interpretare e rappresentare l’evento della Croce?
Andrea Dall’Asta, dopo avere terminato gli studi di architettura a Firenze nel 1985, entra nella Compagnia di Gesù nel 1988. Dal 2002 dirige la Galleria San Fedele di Milano e dal 2008 al 2020 ha diretto la Raccolta Lercaro di Bologna. Ha fondato a Milano nel 2014 il Museo San Fedele. Itinerari di arte e fede. La sua attenzione è rivolta al rapporto tra arte, liturgia e architettura. Ha partecipato ad alcuni importanti progetti come l’adeguamento liturgico della cattedrale di Reggio Emilia (2011), la realizzazione dell’Evangeliario Ambrosiano (2011), del Padiglione Vaticano per la Biennale di Venezia (2013) e della sezione Disegnare il sacro alla Biennale di Architettura di Venezia (2014). Insegna alla Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale a Napoli.
Con la qualificata casa editrice Àncora pubblica questo volume dove ricostruisce complessi passaggi in una serie di percorsi tra arte, cinema, filosofia e teologia che si distendono sull’arco di due millenni, fino a mostrare le modalità inedite e sorprendenti con cui il linguaggio artistico contemporaneo esprime il messaggio provocatorio della Croce, svelamento dello splendore del Volto di Dio e dell’uomo.
In questa nuova edizione del libro è sviluppato un tema che attraversa la storia dell’Occidente: la ferita.
“Come si è manifestato Gesù? – si domanda l’Autore -. In che modo si può immaginare la sua presenza, prolungando così l’esperienza di coloro che l’hanno visto? Sin dai primi secoli, i cristiani hanno tentato, in assenza di descrizioni fisiche nei Vangeli, di rappresentarne i tratti, l’aspetto, il modo con cui si sarebbe manifestata la sua persona. Nell’episodio evangelico della trasfigurazione, in una teofania, ovvero in una manifestazione di Dio stesso, Cristo racconta la bellezza di Dio attraverso la luce irradiante del suo volto trasfigurato e delle sue vesti splendenti“.
Il volume è suddiviso in 8 capitoli:
1. La croce. La morte di un uomo
2. Dal simbolo a un corpo: il Christus triumphans
3. Dal Cristo vittorioso al Cristo sofferente: il Christus patiens
4. Il Crocifisso: la «bellezza» si rivela come orrore
5. Il Novecento. La ricerca dell’uomo senza Dio: verso quale bellezza?
6. Il Christus patiens: bellezza, come verità di un dramma umano
7. L’arte contemporanea e la croce: bellezza, come ricerca di un senso
8. La bellezza del quotidiano: la croce nell’esperienza del cinema
“In questo saggio – evidenzia l’Autore – tracceremo un percorso che, dalle rappresentazioni cristiane dei primi secoli, attraverso la pittura e la scultura, giunge nel Novecento alle ultime espressioni della performance e del cinema, nell’intento d’interpretare la «bellezza» di Dio, a partire dall’evento della croce. In una costante dialettica tra gloria e kenosi, tra rivelazione dello «splendore» di Dio e manifestazione del suo «svuotamento», questo cammino espliciterà come la bellezza è stata compresa lungo i secoli come «santità» di vita, come espressione del dono che l’uomo, sull’esempio di Cristo, fa di se stesso agli altri fino alla morte, perché si dischiudano percorsi di riconciliazione e di redenzione, processi di umanizzazione, come accoglienza del «senso» più profondo del mistero della vita“.
Per l’acquisto diretto del volume.
Andrea Dall’Asta, La croce e il volto. Percorsi tra arte, cinema e teologia. Nuova edizione, Milano, Àncora, 2022, pp. 293, € 36,00.