Varanini, Macchine per pensare. L’informatica come prosecuzione della filosofia con altri mezzi. Trattato di informatica umanistica
Domanda: si può guardare ad un mondo futuro dove uomini e macchine finiscono per ibridarsi, fino a divenire un nuovo unico essere vivente?
Francesco Varanini, ha lavorato come antropologo e poi come manager. Consulente e formatore e allo stesso tempo critico letterario, ha fondato periodici settimanali, ha lavorato nella Direzione del Personale, nel Marketing e nell’area Information & Communication Technology. Ha insegnato per undici anni come docente a contratto presso il primo corso universitario italiano in Informatica Umanistica.
Con la qualificata casa editrice Guerini e Associati editore pubblica questo saggio puntuale e concreto, chiaro e pragmatico sulla nostra realtà abitata dal pensare digitale.
“Alla presenza pervasiva del computer nell’esperienza umana – scrive l’Autore nell’Introduzione – non corrisponde la consapevolezza di cosa il computer sia, e possa essere. L’informatica finisce così per restare campo d’azione di esperti, legati al proprio sapere tecnico, non sempre consapevoli della storia stessa della loro disciplina e delle conseguenze della loro azione”.
Il testo è suddiviso in 3 parti per un totale di capitoli:
PARTE PRIMA. LA FALLACIA DELLA LOGICA
1. L’ozio delle macchine
2. Sferraglianti catene deduttive
3. La filosofia come discorso rivolto alle macchine
4. Accozzaglia di detriti
PARTE SECONDA. MASSE, PAURA, MACCHINE. O LE RADICI TEDESCHE DEL COMPUTING
5. Spirito del tempo
6. Sogno di una macchina
7. Nuovo Mondo
PARTE TERZA. PER UN’INFORMATICA UMANISTICA
8. L’essere umano e i due modi di essere Turco
9. Cose lontane e strumenti a portata di mano
10. Forma imposta o continuo presentarsi
11. Tracce
“L’informatica è figlia di un’unica tradizione filosofica – evidenzia l’Autore -. È conseguenza del pensiero di Cartesio, Leibniz, Frege, Russell, Hilbert. Da loro discende Alan Turing. La sfiducia nelle proprie capacità porta l’uomo ad affidarsi a macchine, che si vorrebbero capaci di sostituire l’uomo non solo nel lavoro bruto, ma anche nel pensare. Nelle macchine si cerca anche risposta a un’esigenza politica: si può seguire la storia parallela dell’affermarsi delle dittature, negli anni Venti e Trenta, e dell’affermarsi di macchine destinate al controllo sociale. Allo stesso tempo, seguendo le tracce di Wittgenstein e Heidegger, possiamo osservare come appaia sulla scena un altro tipo di macchina – che invece di sostituirlo, accompagna l’uomo nel pensare”.
Macchine per pensare è un saggio e, nel contempo, un romanzo storico.
È anche il primo di quattro volumi destinati a costituire, nell’insieme, un Trattato di Informatica Umanistica.
Francesco Varanini, Macchine per pensare. L’informatica come prosecuzione della filosofia con altri mezzi. Trattato di informatica umanistica, Milano, Guerini e Associati, 2015, pp. 315, € 24,50.