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Noica, Sei malattie dello spirito contemporaneo

Un libro esprime la terra e la patria di chi lo scrive. Un libro non è solo carta, ma anzitutto carne.

È in questa cornice l’invito alla lettura, attenta, calma, profonda, di questo libro.

Constantin Noica (Vitanesti, 1909  – Păltiniș, 1987) è stato uno dei maggiori filosofi europei del Novecento.  Tra il 1949 e il 1964, subisce una persecuzione durissima da parte del regime comunista, che gli infligge dieci anni di residenza forzata a Câmpulung-Muscel e venticinque anni di lavoro forzato (di cui ne sconta solo sei) nel carcere di Jilava, come prigioniero politico. In seguito si ritira sui Carpazi, nella località di Păltiniș, che verrà definita da Emil Cioran “il centro spirituale della Romania”.

La prestigiosa casa editrice Carbonio Editore traduce dal romeno (a cura di Mira Mocan) e pubblica questo suo testo dove l’Autore esamina le malattie dell’uomo contemporaneo.

La prima situazione – scrive l’Autore – consiste nel non avere, per una realtà individuale e per le sue determinazioni, un principio di ordine generale. Le cose si manifestano in vari modi, ma non sono davvero: la catholite nell’uomo.
La seconda è quella di non avere una realtà individuale. Le manifestazioni possono organizzarsi in vari modi ma non sono davvero: la todetite.
La terza consiste nel non avere determinazioni adeguate per qualcosa di generale che ha assunto una dimensione individuale. Le cose si sono ‘realizzate’ in teoria, ma neppure ora sono davvero: l’horetite.
La quarta è, al contrario della precedente, quella di non avere (o, per l’uomo, di rifiutare) le determinazioni specifiche per qualcosa di individuale che si è elevato fino al generale: l’ahoretite.
La quinta è quella di non avere, o per l’uomo di non riconoscere, una realtà individuale per un generale che si è specificato attraverso varie determinazioni: l’atodetia.
La sesta precarietà dell’essere è quella di concentrare (per l’uomo, volontariamente) in una realtà individuale determinazioni prive in sé della stabilità del generale: l’acatholia
“.

Ogni malattia spirituale ha un colore caratteristico, quello dell’atodetia è il bianco. La nostra cultura è diventata come una pagina bianca. Quando pensiamo alle leggi che siamo arrivati a conoscere ovunque, e alla loro insperata ricchezza, possiamo renderci conto che tutto è diventato come un disco di Newton, con un numero infinitamente più grande di colori dei tradizionali sette. Eppure, quando facciamo ruotare il disco per ottenere un senso d’insieme, accade come con il disco newtoniano: tutto diventa bianco.

Un testo di pregio che merita di essere approfondito con pazienza, senza fretta, cercando di leggere in filigrana nel tempo attuale quanto ha da dirci e come ce lo dice Constantin Noica.

Il libro è stato pubblicato con il sostegno dell’Istituto Culturale Romeno.

Per l’acquisto diretto del testo.

Constantin NoicaSei malattie dello spirito contemporaneo, Milano, Carbonio Editore, 2017, pp. 205, € 17,50.