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Ciaccio, eVangelo, iGod & Personal Jesus. Districarsi tra social, tecnologia e liquidità

Tra bolle e bulli, tra opportunità e rischi, tra informazioni e bufale, la rete sociale dell’essere umano si è fatta social network.

Peter Ciaccio, nato a Belfast da padre italiano e madre irlandese, si occupa, tra l’altro, della cosiddetta “teologia pop”. Pastore metodista, si è laureato presso la Facoltà valdese di Teologia di Roma con una tesi sui modelli pastorali nel cinema di Ingmar Bergman. 

Con la qualificata Claudiana-Paideia editore pubblica questo testo che propone una riflessione sui social network che aiuti le persone a godere della propria libertà. Riflettervi da cristiani significa altresì essere al passo coi tempi.

“La rete sociale dell’individuo – scrive l’Autore – si fa social network e aumenta i contatti, le conoscenze e le “amicizie”. Anche qui, nulla di particolarmente nuovo: questa è l’ordinaria gradualità che porta alla formazione di un rapporto di amicizia. Quello che è cambiato è la velocità con cui un contatto diventa amicizia, sovente senza passare per la fase della conoscenza. Come si fa a considerare amica una persona che non si conosce? Il contesto in cui di solito si pone questa domanda è la riflessione su Facebook. Certamente, l’idea di Mark Zuckeberg di chiamare «amici» gli utenti del suo social network rende ambigua la questione: come accettare che Facebook funzioni attraverso un algoritmo dell’amicizia?”.

Il testo è suddiviso in 11 capitoli:

1. Reale e virtuale
2. Amicizie all’ombra del cyberpunk
3. Siamo tutti VIP (o almeno crediamo)
4. La comunità a una dimensione
5. Un Gesù tutto per te
6. In difesa del politicamente corretto
7. La famigerata cancel culture
8. Fake news, bot e manipolazione
9. Buena Muerte Social Club
10. Memoria umana e memoria della rete
11. Potere alla parola nella società dell’immagine

“Cominciare a stringere amicizie è una fase importante della crescita di un essere umano, dell’emancipazione dalla famiglia d’origine e della creazione della coscienza individuale. Si “impara” a essere amico o amica, così come si impara a mantenere un’amicizia. La velocità con cui si fanno amici e amiche su Facebook, però, non permette di prendersi le misure, di imparare a dire e saper dire le cose, senza scatenare conflitti dolorosi. Infatti, come nella vita “reale”, bisogna imparare a relazionarsi con le persone anche su Facebook o per email”.

Peter CiaccioeVangelo, iGod & Personal Jesus. Districarsi tra social, tecnologia e liquidità, Torino, Claudiana, 2022, pp. 109, € 12,00.