Filosofia,  Identità culturale,  Modernità

Franzini, Filosofia per il presente. Simboli e dissidi della modernità

Mutano nella filosofia le forme, i modi, le circostanze, gli stili, gli abiti e via dicendo, mostrandone qualche caratteristica: la filosofia si coniuga al plurale.

Elio Franzini è rettore dell’Università degli Studi di Milano e professore ordinario di Estetica.

Con la qualificata casa editrice Morcelliana pubblica questo testo dove si interroga su questa identità perduta e la ritrova nella funzione critica che la filosofia può avere come «punto di vista essenziale.

“Nelle pagine che seguiranno – scrive l’Autore nella Premessa – si ritiene che una filosofia del presente – una filosofia che accade e che voglia porsi non come conseguenza, bensì come condizione di possibilità per gli accadimenti – deve certo assumere la stanchezza nei confronti della teoria, cercando tuttavia di esplorare i nodi simbolici attraverso i quali la filosofia, ritrovando i suoi punti critici, sia un modo per indagare il senso dell’esperienza, dell’esperienza come capacità di giudicare, permettendo di orientarci nello spazio, nel nostro spazio. Per tale motivo bisogna entrare nei dissidi – non gli unici, alcuni tra i possibili – della modernità, cercandone le “regole”, non i principi, le norme, le teorie, e via dicendo”.

Il testo è strutturato in 21 capitoli.

“Esplorare lo spazio – i tempi e le immagini – del presente – evidenzia l’Autore – per comprenderne il senso veritativo, che cioè trascenda la miseria di una filosofia che limita a se stessa il punto di vista. Da un punto di vista, tuttavia, bisogna partire – e il punto essenziale, lo stile, è non renderlo assoluto e assertivo. È il punto di vista del fenomenologo, che gira intorno alle cose, e sa che è l’unico modo per conoscerle, sapendo al tempo stesso che le scopre, non le inventa o le struttura, connettendo il suo esperire al senso di ciò che appare. Un punto di vista che sappia distinguere, nella loro inscindibilità, il contenuto apprensionale e l’apprensione. Un punto di vista che è quello della propria storia, ma che può indicare percorsi diversi da essa. Da tale visuale possibile, tuttavia, si mira alle cose stesse, al loro rigore, al loro senso, critico in primo luogo. Non una filosofia “del” presente, bensì una filosofia “per” il presente, stanca dei suoi orpelli, delle sue contingenze, banalità, ossessioni e che mantenga invece ben vivi, come scriveva Merleau-Ponty, il gusto dell’evidenza e il senso dell’ambiguità, consapevoli che filosofare è semplicemente «cercare e ammettere che ci sono cose da vedere e da dire».

Elio FranziniFilosofia per il presente. Simboli e dissidi della modernità, Brescia, Morcelliana, 2022, pp. 192, € 16,00.