Identità culturale,  Senso comune & buon senso,  Società

Lorusso, L’utilità del senso comune

Domanda: che ne è oggi del senso comune e del suo parente stretto, il buon senso? 

Anna Maria Lorusso insegna Semiotica nel Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna. 

Con la casa editrice Il Mulino pubblica questo testo offrendo il senso comune quale filtro per la lettura della realtà secondo schemi radicati nella nostra cultura, offre gerarchie di valori che possono farsi norma e misura del sentire e del fare, induce a riconoscersi in una dimensione interpersonale che istituisce soggettività collettive capaci di nutrire il senso di appartenenza.

“Se il senso comune – scrive l’Autrice nell’Introduzione – appartiene alla rete di una cultura, il buon senso è la capacità individuale che da quel sapere deriva: ne è dunque una sorta di applicazione soggettiva”.

Il testo è suddiviso in 3 parti per un totale di 11 capitoli:

PARTE PRIMA: MODELLI DI INTELLIGIBILITÀ
PARTE SECONDA: ESPERIENZE DI SENSO COMUNE
PARTE TERZA: L’ECONOMIA DELL’INTENZIONE

“A noi – evidenzia l’Autrice – interessa più il senso comune del buon senso, ritenendo il primo fondativo rispetto al secondo. E ci interessa di più perché è li che emergono alcune dimensioni essenziali del funzionamento sociale del senso, tra diacronia e sincronia, tra individualità e socialità, tra condizionamento e libera interpretazione, tra normativa e semplice abitudinarietà”.

Anna Maria LorussoL’utilità del senso comune, Bologna, Il Mulino, 2022, pp. 167, € 14,00.