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S. Andreoli, Sei d’accordo? Un gioco di educazione affettiva e di immedesimazione per affrontare le situazioni quotidiane

Leggi una situazione e interpretala dal punto di vista di uno dei personaggi: saranno capaci, i giocatori, di indovinare la tua posizione e capire cosa pensi?

Stefania Andreoli è psicologa, psicoterapeuta e analista, considerata “tra le più importanti psicoterapeute dell’adolescenza italiane “, lavora da sempre con gli adolescenti, le famiglie e la scuola occupandosi di prevenzione, formazione, orientamento e clinica. Consulente tra gli altri per Walt Disney, Mondadori, Fabbri e De Agostini, è presidente di Associazione Alice Onlus di Milano (congiuntamente ad altri incarichi).

Con la qualificata casa editrice ERICKSON ha realizzato questo gioco in scatola dove i temi trattati in questo gioco sono quelli che la realtà ci fa incontrare quotidianamente: l’amore, l’amicizia, la scoperta, l’inclusione, il contrasto delle stereotipie, l’incontro con l’altro, il dubbio, l’inciampo, il problem solving, lo scontro generazionale.

“Il percorso di crescita dei nostri ragazzi e dei nostri studenti – scrive l’Autrice nel libretto delle istruzioni presente all’interno della scatola – va sostenuto da adulti (genitori, insegnanti, educatori) che stiano al loro fianco in famiglia, a scuola e nel corso delle loro attività formative. Che li accompagnino lungo il tragitto, alcune volte guardandoli da lontano e altre ancora facendosi più prossimi – ché il terreno è accidentato: attraversare la preadolescenza e l’adolescenza è complesso per natura. Non mi riferisco solo alle insidie dell’età. I nostri ragazzi camminano poggiando i piedi su una strada che per lunghi tratti non è asfaltata, che non sempre favorisce il passo, dove a volte si rischia di porre il piede in fallo: tra le buche più rovinose, per la mia esperienza va considerata la carenza di una adeguata educazione affettiva”.

L’obiettivo educativo del gioco è di favorire la riflessione, assieme ai ragazzi e alle ragazze, sulle più comuni situazioni di vita quotidiana che coinvolgono gli adolescenti. Per farlo si richiede ai giocatori di “porsi nei panni” di un altro diverso da lui, talvolta adolescente, talvolta anche adulto, cercando di interpretare il suo punto di vista che non sempre coincide con il proprio. L’abilità degli altri giocatori consisterà nel saper porre le giuste domande per indovinare l’opinione del personaggio di cui il giocatore si fa portavoce, intuendo pensieri non sempre espressi o smascherando preconcetti.

“Coloro i quali sanno stare dentro alle domande – evidenzia l’Autrice – concedendosi il tempo delle risposte, raggiungono gradi di consapevolezza di sé che raramente li rendono incerti sul da farsi: si tratta delle persone che non agiscono solo quando sono sicure di fare la cosa giusta, ma che sanno dare spiegazioni coerenti e sensate sul pensiero che ha retto la tale o talaltra decisione. Poter avvicinare insieme ai preadolescenti e agli adolescenti questa prospettiva, rinunciando a indottrinarli ma limitandosi a sostenere l’espressione del loro mondo interiore, confido possa impreziosire la loro formazione, favorendo le potenzialità della loro mente e arricchendo le loro competenze relazionali. Farlo attraverso l’attività del role playing, consentirà di frequentare diverse sfaccettature del possibile, appagando tanto la fantasia quanto l’identificazione. In questo gioco ho messo vent’anni di esperienza professionale con i gruppi di adolescenti, con l’obiettivo di dare vita a uno strumento di cui mi pare si sentisse la mancanza”.

Stefania AndreoliSei d’accordo? Un gioco di educazione affettiva e di immedesimazione per affrontare le situazioni quotidiane, Trento, Erickson 2022, € 18,90.