Scuola pubblica e religione. Quale futuro? Rivista “Credere Oggi”, fascicolo 5-2022 – n. 251
Ripensare i fondamentali dell’educazione religiosa nella scuola di tutti.
La Rivista “Credere Oggi” edita dalle Edizioni Messaggero Padova dedica il fascicolo 5/2022 al tema-problema dell’ora di religione che è sempre stato, e rimane, terreno di confronto e/o di scontro.
“Perché la presenza religione nella scuola sia significativa – si legge nell’Editoriale – è indispensabile che essa assuma la propria responsabilità in ordine alla cultura. Perché la religione non fa solo cultura; la religione è anche essa stessa cultura, ed è nella scuola anzitutto perché è cultura. E questo con buona pace di tutti i critici, che prendendone coscienza, affinerebbero anche parecchie valutazioni, aldilà di tanti (pre)giudizi correnti. (…) Come non è possibile che uno stato chieda al cittadino di cancellare la propria identità religiosa, così la scuola non forma la persona se nasconde o nega l’importanza della religione (e concretamente delle religioni) nella formazione globale dei popoli, delle nazioni e delle culture. Serve, quindi, un’educazione alla religione al di là della propria adesione o meno a un credo religioso”.
Il numero 5/2022 vede i seguenti contributi:
FLAVIO PAJER Scuola italiana e istruzione religiosa. Tre scenari di un futuro possibile
ANTONIO IANNIELLO. Società e chiesa in Italia a quarant’anni dall’Accordo. Vecchi problemi, nuove sfide
MARCO VENTURA. Verso il nuovo insegnamento della religione cattolica nella scuola pubblica italiana
ROBERTO MAZZOLA. Esame della disciplina dell’insegnamento della religione cattolica alla luce del «Rapporto annuale 2019» dell’Istat
MARIACHIARA GIORDA. Le scienze della religione nella scuola italiana
MARCO DAL CORSO. Educare al pluralismo religioso. Il ruolo della teologia ecumenica
LINO PRENNA. Una cultura assente. Le religioni del Mediterraneo
ANTONELLO FAMÀ. Ripensare i fondamenti dell’educazione religiosa nella scuola di tutti
“Il cattolicesimo – si domanda l’Editoriale – è ancora italiano? Non possiamo rassegnarci a quell’analfabetismo religioso, che sta minando le basi non tanto della religione cattolica, ma di una cultura condivisa che regge il mondo e la società in cui viviamo. Gli insegnanti di religione, quindi, per fare un solo esempio (uno per tutti), andrebbero riconosciuti e valorizzati proprio per il loro servizio insostituibile (nessun’altra disciplina lo può fare al meglio e con attenzione mirata) di mediazione culturale, si direbbe; che significa anche allenamento al rispetto, alla valorizzazione e al dialogo tra differenti opzioni di vita. È nella scuola, quindi, che la multiculturalità può diventare sempre più interculturalità. Ma quest’ultima non si potrà mai dare se viene ignorata (peggio ancora, esclusa) l’interreligiosità”.
In questo numero non si vuole ricostruire il filo di tali (vecchie) discussioni, ma esplorare scenari di un futuro possibile, tematizzare le nuove sfide nel contesto odierno così tanto ormai diversificato e plurale anche nella nostra area culturale mediterranea. Nessun cedimento alla retorica, ma analisi di dati (Rapporto annuale 2019 dell’Istat) e le acquisizioni più attuali delle scienze della religione e della teologia con lo scopo di ripensare i fondamentali dell’educazione religiosa nella scuola di tutti.
Non poco se si pensa che la religione è e fa cultura, è esperienza di umanizzazione e di universalità, è sorgente e risorsa valoriale per tutti.
Rivista “Credere Oggi”, Scuola pubblica e religione. Quale futuro?, Fascicolo 5-2022 – n. 251, Edizioni Messaggero Padova, 2022, pp. 158, € 9,50.