Guerre Mondiali,  Narrazione,  Narrazione autobiografica

Nikulin, Memorie di guerra. Leningrado (1941-1945)

Leggere oggi le pagine di Nikulin, tragicamente attuali, non può che convincerci di quanto la guerra, in ogni sua forma, sia un’assurda follia.

Nikolaj Nikulin (1923-2009). Nato da una famiglia dell’intelligencija, trascorre la sua infanzia a Leningrado, dalla quale parte volontario per il fronte allo scoppio della Seconda guerra mondiale. Partecipa in prima linea ad alcune fra le più sanguinose battaglie per la liberazione di Leningrado, venendo ferito per quattro volte e ritrovandosi poi, nel 1945, fra le truppe che conquistano Berlino. Tornato a casa alla fine della guerra, si iscrive all’Università di Leningrado e inizia, qualche anno dopo, a lavorare come guida all’Ermitage, un luogo a cui rimane legato per tutta la vita. Si specializza nell’arte dell’Europa occidentale e diventa uno dei più importanti curatori delle collezioni di pittura olandese e tedesca del museo, associando alla sua attività l’insegnamento all’Istituto Repin dell’Accademia di Belle Arti. Muore nel 2009, dopo aver fatto in tempo ad assistere al successo letterario delle sue Memorie di guerra, raccolte nel 1975 e lasciate nel cassetto per circa trent’anni.

La qualificata casa editrice Guerini editore traduce dal russo (a cura di Elena Freda Piredda) e pubblica le memorie di Nikulin: esse sono un resoconto crudo e onesto non soltanto della vita al fronte, dove gli uomini si imbarbariscono, perdono i propri capisaldi morali.

“Questi miei appunti – scrive l’Autore nel 1975 a Leningrado e riportato nell’Introduzione – non sono stati scritti per essere pubblicati. Sono stati semplicemente un tentativo di liberarmi del passato: così come nei Paesi occidentali le persone ricorrono allo psicanalista e riversano su di lui tutte le loro preoccupazioni, le loro ansie e i loro segreti nella speranza di guarire e trovare pace, io ho deciso di prendere carta e penna per far riaffiorare dai meandri della mia memoria tutta la sozzeria che vi si era sedimentata, la fanghiglia e il sudiciume, per liberarmi da quei ricordi che mi tormentavano”.

Il testo è suddiviso in 6 sezioni:

1. Memoria di guerra. Leningrado (1941-1945)
2. La quotidianità della guerra
3. Berlino. La fine della guerra
4. Storie del dopoguerra
5. 1978. I veterani. I luoghi della memoria
6. L’altro lato

“Qui ho tentato – scrive l’Autore – di raccontare quali fossero i miei pensieri, che cosa mi abbia colpito più di tutto e in che modo io abbia vissuto durante quei quattro lunghi anni di guerra. Ripeto, la mia non è affatto una narrazione obiettiva. Il mio sguardo sugli avvenimenti di quegli anni non parte dall’alto, dalla postazione del generale da cui si vede tutto, ma dal basso, dal punto di vista del soldato che al fronte striscia sul ventre in mezzo al fango e che a volte in quel fango ci ficca anche il naso”.

La Prefazione è di Irina Ščerbakova. La Postfazione all’edizione italiana è della curatrice di questo testo Elena Freda Piredda.

Nikolaj NikulinMemorie di guerra. Leningrado (1941-1945), Milano, Guerini e Associati, 2022, pp. 293, € 20,00.