Palumbo, Non per me sola. Storia delle italiane attraverso i romanzi
Dal racconto delle nostre scrittrici italiane emerge un’epopea sotterranea: quella della battaglia durata più di un secolo per garantire alle donne italiane piena cittadinanza.
Valeria Palumbo è corrispondente per la Radio Svizzera e docente a contratto presso l’Università Statale di Milano. Giornalista, storica delle donne, lavora nell’ufficio centrale di “Oggi”, scrive per il “Corriere della Sera” e altre testate e siti web. Al centro della sua ricerca i temi della libertà, della ribellione e della relazione delle donne con il potere.
Con la qualificata casa editrice Laterza editore pubblica questo testo dove restituisce la voce a molte di loro, da Ada Negri a Elsa Morante, da Grazia Deledda a Luce d’Eramo, da Matilde Serao a Sibilla Aleramo e Anna Maria Ortese.
“Perché una storia delle italiane – si domanda l’Autrice nell’Introduzione – che prenda avvio dai romanzi, e in particolare da quelli scritti da donne? Perché i romanzi hanno modellato la narrazione nazionale, cioè quello che ci siamo raccontati e continuiamo a raccontarci di noi. Per esempio, che gli italiani amino le donne. È vero? È questo il filo che ha condotto la nostra indagine”.
Il testo è strutturato in 13 capitoli:
1. Padri o padroni? Il potere di padri, fratelli e tutori
2. L’amore è una malattia. Sentimenti, desiderio e pregiudizi
3. Il lavoro. La fabbrica, l’impiego, l’orgoglio
4. Purché accompagnate. L’impossibilità di muoversi in libertà
5. Peccato che abbia studiato. I limiti imposti all’istruzione femminile
6. Il mito della fedeltà. Matrimonio e adulterio
7. Madri in silenzio. La maternità spodestata
8. Il corpo pericoloso. La fisicità come difetto e malattia
9. Così poco mia la città. Città, casa e camere ammobiliate
10. Vestite per lui. Moda, guardaroba e divieti
11. Tutti i fronti di guerra. Violenza, tempi di guerra, di resistenza e di pace
12. Una prigione di nome Sud. Famiglia e controllo sociale
13. La chiamavano vocazione. Il peso della religione e la monacazione forzata
“Per lungo tempo – evidenzia l’Autrice – per premiare o condannare le scrittrici e le artiste di valore si è detto che erano “virili”, a ribadire che ciò che è alto e buono è dominio esclusivo dell’uomo. Ma soprattutto che è maschile lo sguardo sul mondo. Non a caso molte si sono salvate dal “lager” degli scaffali della letteratura rosa e dal confinamento nei temi dell’intimità sentimentale e domestica adottando pseudonimi maschili, sull’esempio di George Sand e George Eliot. Molte altre, che hanno rotto la consegna del silenzio, sono state definite “scandalose”. (…) Oggi, grazie proprio ai dati e alle fonti dimenticate, possiamo utilizzare questa ribellione per gettare una luce più vivida su quanto duro sia stato essere donna nel nostro Paese”.
Valeria Palumbo, Non per me sola. Storia delle italiane attraverso i romanzi, Bari, Laterza, 2023, pp. 229, € 12,00.